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Dal Corriere della Sera odierno, Fabio Monti, fa il punto sull'ultima deludente uscita dell'Inter in campionato, nella quale la squadra di Strama non è riuscita ad andare oltre l'1-1 contro un modesto Genoa penultimo in classifica."Il 2012 dell’Inter, annata senza trofei (non succedeva dal 2004), si è chiuso con un malinconico pareggio nella nebbia di San Siro contro il Genoa, che non è il Barcellona: occupa la penultima posizione in campionato e si è presentato a San Siro senza Borriello, escluso da Delneri, perché venerdì era arrivato al raduno quando il pullman rossoblù era già partito per Milano. L’1-1, con il gol di Immobile (32’ s.t.) e il pareggio di Cambiasso otto minuti dopo, dà un’immagine efficace di una squadra, che è rimasta senza benzina, senza gambe, quindi senza idee e che ha perso otto punti rispetto alla Juve nelle ultime sette partite.
Il 3-1 di Torino, invece di incrementare entusiasmo, motivazioni e miglioramenti sul campo, ha illuso i nerazzurri: dopo la Juve, hanno vinto soltanto due partite (Palermo e Napoli), perso tre volte (Atalanta, Parma e Lazio) e pareggiato con Cagliari e Genoa.
Il risultato di questa involuzione tecnica, fisica e tattica, non soltanto ha chiuso ogni possibilità di inseguire la Juve a distanze non chilometriche, ma ha portato alla perdita del secondo posto, visto il sorpasso dela Lazio. Nel frattempo c’è stato l’agganciodella Fiorentina, con Napoli e Roma sempre più vicine. Per 70 minuti non è successo quasi niente, con il Genoa bravo a chiudere tutti gli spazi: l’Inter, lenta e macchinosa, con mezza squadra in precarie condizioni fisiche e l’altra mezza incapacedi muoversi senza palla a ritmi non da moviola, ha costruito una palla-gol a inizio ripresa (Palacio) e niente altro. Le difficoltà interiste contro il 4-5-1 del Genoa devono essere apparse evidenti persino a Stramaccioni, visto che il tecnico aveva provveduto a cambiare assetto nell’intervallo: fuori Juan Jesus, che aveva finito per impostare il gioco interista e spazio a Chivu, in mezzo al campo per fare il play. Già l’idea di partenza non era apparsa aderente alla situazione del momento, perché il tecnico interista,non contento di avere in campo il tridente, aveva aggiunto l’inutile Alvarez, quasi subito k.o. per problemi fisici.
La squadra scombinata e sconnessa (fra le linee) del primo tempo si è trasformata in una squadra più logica nelle idee generali, ma comunque non in grado di esprimere un’idea di calcio accettabile. A lungo andare, l’Inter ha cominciato ad accusare anche la fatica ed è cresciuto il Genoa, che ha cominciato a fare gioco e alla fine ha pure trovato il gol, con un contropiede perfetto, concluso da Ciro Immobile. Mancavano 13’ alla fine e l’Inter non ha fatto quasi niente per pareggiare, essendo stanca e demoralizzata. Stramaccioni ha mandato in campo pure Livaja (quattro punte); il Genoa ha avuto spazio per colpire ancora incontropiede, finché è arrivato il pareggio di Cambiasso a 5’ dalla fine.
Qui l’Inter si è improvvisamente svegliata e al 45’ ha avuto la palla del 2-1: assist di Milito, conclusione di Livaja a porta vuota, pallone sul palo. L’attaccante ha colpito con la stessa sufficienza già vista contro il Neftchi, quando aveva tirato senza decisione, al punto che il giudice di porta non si eranemmeno accorto che il pallone aveva superato la linea. Venerdì Stramaccioni si era risentito perché qualcuno aveva definito «allarmante» il primo tempo contro la Lazio. Contro il Genoa è stato «allarmante» anche il secondo, nel senso che c’è allarme per il futuro interista, anche perché il 3 gennaio si apre il mercato e le intuizioni recenti del d.t. Branca non lasciano immaginare acquisti di qualità. Ma per ora la principale preoccupazione è quella di fare le vacanze: dieci giorni, un record, come se fosse obbligatorio non allenarsi nemmeno per Capodanno. Un errore già commesso un anno fa. La Juve si ritrova il 28 dicembre, l’Inter il 2 gennaio. Senza commento".
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