Il Corriere della Sera nell'edizione odierna analizza l'ultima prestazione dell'Inter, quella con il Bologna, che ha visto emergere retaggi di un passato neanche troppo lontano, oltre ad avere evidenziato - secondo il quotidiano - la mancanza di grandi investimenti durante l'ultima finestra di mercato.
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CorSera – Inter, tre i problemi emersi: carattere, centrocampo e mercato. Suning…
Il Corriere della Sera analizza la situazione in casa Inter post pareggio con il Bologna.
"La precarietà del carattere non spiega da solo la brutta prestazione di Bologna che, unita a quella di Crotone coperta però dalla vittoria, ha aumentato i livelli d’ansia. L’obiettivo Champions rimane l’unico raggiungibile con questa squadra, non più a punteggio pieno e scivolata alle spalle di Juventus e Napoli. Dopo il carattere, Spalletti ha individuato il problema tecnico: il centrocampo. L’allenatore ha evidenziato due lacune del centrocampo: la fisicità e la velocità. Qualcosa lì in mezzo non torna mai, non a caso si continuano ad alternare Vecino, Gagliardini, Joao Mario, con il portoghese diventato nelle ultime tre partite trequartista titolare, anche per mancanza di alternative. E si torna al peccato originale: il mercato. Si sono inseguiti a lungo Vidal e Nainggolan, sfumati quando il governo cinese ha chiuso i rubinetti per gli investimenti esteri, bloccando così Suning e penalizzando l’Inter. Ottobre è un mese chiave per la Cina. Il 18 è in programma il Congresso del Partito Comunista che sancirà il ricambio ai vertici. Sembra un appuntamento estraneo al calcio, è invece strettamente legato. Dopo quella data si capirà il futuro degli investimenti cinesi all’estero: si vedrà se Suning potrà ricominciare a spendere o resterà frenata dal rigore", scrive il quotidiano.
Come sottolinea il Corriere della Sera, però, in attesa di conoscere le sorti del Congresso, l'Inter a gennaio si muoverà in ogni caso sul mercato: "A gennaio la rosa sarà rinforzata con un centrocampista veloce. Inutile però ipotizzare budget di spesa finché dalla Cina non saranno più chiari. L’attuale stallo per ora rallenta anche i processi societari. Erick Thohir, ancora presidente e con una quota del 30 per cento, non uscirà immediatamente. Sarebbe un paradosso per Suning non poter spendere sul mercato ma farlo per liquidare l’indonesiano. Chi si è chiamato fuori è stato Massimo Moratti (clicca qui per leggere le sue parole)".
(Fonte: Corriere della Sera)
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