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C’erano due avversari da battere - per l’Inter - in questo turno infrasettimanale di campionato: uno era il Chievo, l’altro la malinconia. Gli uomini di Mancini hanno senz’altro battuto il primo, grazie al decimo 1-0 dell’anno; quanto alla malinconia, chissà. Inizia così l’analisi sulla partita dell’Inter pensata dal Corriere della Sera.
Decisivo Mauro Icardi, "neanche a dirlo, sempre lui, uno che nel bene o nel male determina sempre i destini di questa squadra". San Siro, semivuoto e ancora stordito dal derby, ha assistito ad una prova sufficiente: protagonista il portiere avversario, in stato di grazia e in grado di fermare 8 palle gol. Incomprensibile, però, la sofferenza finale, data dalla paura che ha bloccato piedi e testa dei giocatori nerazzurri, in piena sindrome Lasagna. Insomma, alla fine è andata bene, ma il male non è ancora debellato e l’antica sicurezza va ritrovata.
Le scelte di formazione pagano. L’Inter parte fortissimo già nei primi 20 minuti, ma davanti si trova un muro: se i nerazzurri non conoscevano Andrea Seculin, eccoli accontentati. Prima Eder, poi Icardi e infine Kondogbia (che lo aiuta calciando di piatto), Seculin respinge tutto. Ma la manovra interista funziona, tutte queste chance non sono casuali. Il tridente davanti si divide molto bene spazio, tempo e movimenti. Grazie ai tagli delle punte esterne, si esaltano anche i terzini: Nagatomo e Telles spingono con continuità, il Chievo non riesce mai a ripartire, è sempre schiacciato.
Appena cominciata la ripresa, l’Inter passa in vantaggio: la maniera è poco estetica (una facile correzione sotto porta di Icardi dopo una mischia dai contorni fantozziani), ma va presa come un atto di giustizia per un match a senso unico. Icardi avrebbe altre due occasioni, ma prima la traversa e poi ancora Seculin impediscono il raddoppio. L’Inter si mette poi a 3 in difesa, gli ultimi minuti sono di grande sofferenza. Brozovic perde i soliti insulsi palloni, il Chievo attacca come mai in partita ma stavolta nulla cambia. Dopo due mesi, torna la vittoria a San Siro. "L’Inter ritrova la vecchia amatissima via dell’1-0, e con esso i 3 punti. Se è vera svolta, si vedrà".
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