ultimora

CorSera – Kalle cuore nerazzurro, l’Inter è l’Inter. Kovacic rinnova, a centrocampo…

Francesco Parrone

Sono giorni di grande fervore interista. Ieri, antivigilia della partita con il Genoa, la giornata è cominciata con le visite mediche di Shaqiri; è proseguita con il primo allenamento ad Appiano dello svizzero, sulle note di «One Vision» dei...

Sono giorni di grande fervore interista. Ieri, antivigilia della partita con il Genoa, la giornata è cominciata con le visite mediche di Shaqiri; è proseguita con il primo allenamento ad Appiano dello svizzero, sulle note di «One Vision» dei Queen e la supervisione di Carminati; è passata attraverso un’intervista di Lukas Podolski al Sun, con parole poco simpatiche verso il suo allenatore all’Arsenal, Wenger, e si è conclusa con l’annuncio che Mateo Kovacic ha prolungato fino al 30 giugno 2019. Sullo sfondo, le parole di Kalle Rummenigge, tre anni in nerazzurro da giocatore (1984-1987) e ora executive board chairman del Bayern. Ai giornalisti bavaresi che gli chiedevano perché Shaqiri non è stato ceduto al Liverpool, ha spiegato: «Se ci tenete tanto a saperlo, il perché della scelta è molto semplice. Il ragazzo voleva solo l’Inter, noi anche. Tutto qui. Anch’io 31 anni fa rifiutai la corte di mezzo mondo per l’Inter. L’Inter è l’Inter».

Più chiaro di Rummenigge, è stato solo Podolski. «Wenger non mi ha detto nulla, non mi ha telefonato, non mi ha salutato, quando ho lasciato l’Arsenal. Non che avessi bisogno di fiori o di un bacio, ma è una questione di rispetto. Ma forse aveva altri problemi con me. Quando non hai una chance è difficile dimostrare quello che sai fare e negli ultimi cinque mesi ho giocato a fatica». Wenger ha subito respinto le accuse. «Abbiamo parlato tante volte e senza il mio benestare non sarebbe andato via in prestito. Mi rendevo conto che non aveva avuto molte opportunità, ma abbiamo tanti giocatori e quando un calciatore della sua qualità gioca poco, si sente frustrato. Ma lo abbiamo ceduto in prestito e tornerà qui». Alla cerimonia per il pubblico rinnovo di Kovacic (niente Genoa per squalifica), era presente anche Mancini: «È un grande investimento; può migliorare tanto e diventare un grande centrocampista; deve studiare da Yaya Touré».

Il croato: «Si vede che qui credono in me. Resterò 5 anni; la zona Champions è un obiettivo. Il progetto è in evoluzione e si sta costruendo qualcosa di buono con i giovani. Io come Yaya Touré? Vedremo, ma voglio ringraziare Mancini, per averlo avuto qui nel giorno del mio rinnovo. Ha portato belle novità. Con lui facciamo pressing alto e con il tempo miglioreremo ancora». Nel frattempo si aspettano altri acquisti, a cominciare da Diarra e/o Lucas Leiva, anche se la sorpresa potrebbe essere Mario Suarez, classe 1987, prodotto del vivaio del’Atletico Madrid, dove è tornato nel 2010. Mancini vuole un’Inter in tutto diversa rispetto a quella che ha trovato.