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CorSera – L’Inter cerca la prima vittoria in casa. Mazzarri la sente sempre più sua…

Patti chiari, amicizia lunga e gruppo vincente? Interno dello spogliatoio della Pinetina, il giorno dopo la chiusura del mercato. Walter Mazzarri tiene a rapporto tutti i giocatori e parla a ruota libera. Concetti chiari che condivide da tempo e...

Francesco Parrone

Patti chiari, amicizia lunga e gruppo vincente? Interno dello spogliatoio della Pinetina, il giorno dopo la chiusura del mercato. Walter Mazzarri tiene a rapporto tutti i giocatori e parla a ruota libera. Concetti chiari che condivide da tempo e che hanno toccato le corde giuste di Icardi e soci. «Abbiamo fatto una sorta di patto e si sta creando un gruppo solido, un gruppo che quando va in campo dà l’anima, non ho dubbi al riguardo», ha sottolineato il tecnico interista dispensandoserenità. La sensazione è che, giorno dopo giorno, Mazzarri senta questa squadra sempre più sua, con i giocatori che si sentono più responsabilizzati e coinvolti dopo l’addio di Cambiasso e degli altri argentini. Con Fredy Guarin, invece, l’allenatore ha parlato in separata sede, provando a fissarlo negli occhi. «Gli ho detto: azzeriamo tutto, come se fosse il tuo primo giorno all’Inter. Inizia oggi la tua vera storia con questa maglia: hai doti incredibili e sai bene quello che voglio da te». Guarin ricomincia dalla panchina perché non c’è fretta di mandarlo in campo, però il colombiano in questi ultimi giorni è sembrato molto carico e motivato. Nessuno in squadra si considera un intruso dopo essersi sentito ripetere dall’allenatore che «il numero dei componenti della rosa è giusto: per me i titolari sono 23 e ognuno di voi deve dimostrarmi di essere meglio degli altri».

Per il debutto in campionato a San Siro contro il Sassuolo di Zaza e Berardi, meglio Palacio dal 1° minuto e poi staffetta con Osvaldo nel secondo tempo? O viceversa? Ecco il tormentone che ha scandito le ore della vigilia in casa Inter. Anche l’allenamento di rifinitura, con partitina finale a San Siro per provare il nuovo campo, non ha risolto del tutto i dubbi del tecnico. Che poi al termine della seduta è scivolato scendendo la scaletta che porta dalla panchina agli spogliatoi, procurandosi una frattura di un metacarpo della mano sinistra. Premessa indispensabile: nessuno dei due attaccanti scoppia di salute. Don Rodrigo non ha ancora giocato neppure un minuto, dopo il Mondiale, tormentato da problemi a una caviglia. Osvaldo, invece, ha un buon minutaggio nelle gambe, ma ha avuto qualche problemino muscolare, che ha impedito al tecnico interista di schierarlo dall’inizio contro il Toro e costretto Conte a rispedirlo subito a casa dopo la convocazione in Nazionale. La trasferta di Torino è ormai un ricordo, ma il tecnico, dopo essersi rivisto parecchie volte la gara in tv, sembra essersi reso conto che molte delle critiche alla squadra non erano proprio campate in aria. «Contro il Sassuolo vorrei vedere ritmi più alti in fase di possesso palla, qualche verticalizzazione e qualche tiro in porta in più. In definitiva: spero che i miei riescano a fare quello che non sono riusciti a combinare nel debutto in campionato» ha ammesso Mazzarri.

Il bicchiere, insomma, non era proprio mezzo pieno come aveva sentenziato alla fine della partita di Torino. L’ Inter deve e può fare meglio. E per riuscirci il tecnico vuole che la squadra abbini qualità ed equilibrio. «Questo è il mio obiettivo. Per realizzarlo è fondamentale che tutti capiscano che quando la palla ce l’hanno gli avversari, bisogna andare a recuperarla il prima possibile. Siamo la squadra che manda in campo il maggior numero di giocatori con caratteristiche offensive e di qualità: dobbiamo solo migliorare nella fase di interdizione». Per il debutto in campionato a San Siro sono previsti 35mila spettatori (ancora top-secret i dati della campagna abbonamenti che chiuderà a fine mese): chiusa per squalifica la Curva Nord che deve scontare la seconda giornata senza ultrà per i cori contro Balotelli nel derby del 4 maggio.