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Analisi impietosa quella del Corriere della Sera sulla gara tra Atalanta e Inter. Analisi che rimanda la memoria ai tempi (!) che furono (parliamo di poche settimane fa) quando i nerazzurri sembravano aver compiuto il passo verso il cinismo estremo, scomodando importanti paragoni con quelle formazioni che fecero della concretezza il marchio di fabbrica: “L’Inter ieri sembrava un blues, un gruppo di uomini tristi che suonano i soliti tre accordi ricordando i bei tempi che furono. Do you remember quando volavamo? Già, ma adesso è tutta un’altra storia. Nelle ultime 4 partite i malinconici manciniani hanno fatto 4 punti, hanno perso primato e certezze e hanno aperto, se non una crisi, una procedura d’emergenza. Ripigliarsi in fretta è obbligatorio, magari — almeno per il morale — già dopodomani nel durissimo quarto di finale di Coppa Italia col Napoli. In un campionato così equilibrato, sottile è la linea fra gloria e fallimento, che nel caso dei nerazzurri vorrebbe dire perdere, più che lo scudetto, i preziosi denari della qualificazione Champions, con tutti i guai che seguirebbero. Certo è che, giocando come ieri, le grandi imprese resteranno miraggi. […]Il linguaggio del corpo dei nerazzurri, passivi, sbuffanti, senza idee né voglia apparente di tenersi per mano. Come si è capito, è un momento difficile, il più duro da inizio stagione. Succede, e se ne potrà uscire. Magari, avendo i soldi, attraverso mosse (forti) di mercato. Ciò che più conta, però, è il recupero dello spirito antico. In fondo, ti ricordi?, era solo un mese fa quando si volava”
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