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Con Mancini in panchina, nella prima avventura nerazzurra, l’Inter non ha mai perso in casa della Lazio: quattro partite, una vittoria e tre pareggi. Questa volta però l’asticella è più alta, anche per una squadra ondivaga. Contro le ultime tre, a San Siro, gli interisti hanno collezionato 2 punti su 9; in compenso hanno pareggiato in rimonta in casa di Juve e Napoli; perso in trasferta con la Roma, rimanendo a lungo in partita, e a San Siro con la Lazio hanno raccolto un 2-2 dopo essersi trovata sotto di due gol. Quella di stasera all’Olimpico è una sfida con vista su due Europe diverse. La Lazio punta alla Champions League: ha la possibilità di arrivarci direttamente (secondo posto), ma non ha la certezza di giocare almeno il playoff, visto che il Napoli è a 4 lunghezze. Nonostante i tanti punti buttati via, l’Inter è ancora in corsa per un posto in Europa League, anche perché la decisione dell’Uefa sul fair play finanziario ha smentito i profeti di sventura che volevano i nerazzurri in esilio per chissà quanto tempo: la Samp, sesta, è a 2 punti; il Genoa, settimo (domani aspetta il Torino, nono), per ora non ha la licenza Uefa.
In comune le due squadre, hanno il calendario complicato. La Lazio gioca oggi con l’Inter, poi Sampdoria in trasferta, derby e chiusura a Napoli. I nerazzurri sabato aspettano la Juve, poi Genoa in trasferta e Empoli a San Siro. Pioli ha parlato di gara «fondamentale, come le prossime tre; stasera dovremo aumentare il livello di concentrazione rispetto all’ultima partita con l’Atalanta. Con grande rispetto e la giusta umiltà, possiamo battere l’Inter, perché abbiamo dimostrato di essere in grado di farlo durante questo campionato. Siamo già in finale di Coppa Italia, ma penso che non abbiamo ancora raggiunto il massimo».
Se oggi la Lazio batte l’Inter, come è accaduto negli ultimi quattro anni (torna Klose che ha segnato i gol degli ultimi due successi, doppio 1-0), tocca quota 66 punti, che rappresenterebbe il record dell’era Lotito (dal 2004-2005). Mancini ha dettato la linea per il presente e per il futuro: «Noi faremo l’impossibile per entrare in Europa League, ci sono ancora 12 punti a disposizione e tutto può accadere. Ma, anche se non dovessimo farcela, non cambierebbe il nostro futuro. L’Inter resta un grande club e l’anno prossimo lotterà per il vertice. Siamo sulla strada giusta per migliorare e faremo sempre meno errori». E sulla sentenza sul fair play finanziario: «L’Uefa ha capito che l’Inter sta facendo le cose nel modo giusto. Non credo che l’accordo raggiunto cambierà i nostri progetti di mercato. Vogliamo costruire una squadra forte per arrivare in Champions League e per tornare a vincere, perché l’Inter è sempre l’Inter».
Ripeterlo non è soltanto un modo per sperare che il futuro sia meglio del presente e all’altezza del passato, ma anche la necessità di rendersi conto che è davvero venuto il momento di voltare pagina e di cambiare passo. Investire per aumentare i ricavi e avere finalmente le disponibilità economiche nel rispetto delle norme Uefa che non obblighino più l’Inter a lottare per il sesto posto.
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