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CorSera – La lunga giornata del decisionista Thohir: c’è Hernanes, addio Chivu…

Francesco Parrone

Adesso l’Inter ha anche il «volante». È la definizione che i brasiliani hanno regalato a Hernanes, per sottolineare la posizione di mediano davanti alla difesa, che ricopre quando gioca nella Seleçao (partendo dalla panchina, come si è...

Adesso l’Inter ha anche il «volante». È la definizione che i brasiliani hanno regalato a Hernanes, per sottolineare la posizione di mediano davanti alla difesa, che ricopre quando gioca nella Seleçao (partendo dalla panchina, come si è visto anche durante la Confederations Cup). Mazzarri avrà a disposizione Hernanes da oggi pomeriggio, al momento della rifinitura pre-Juventus e con lui il brasiliano giocherà più avanti, cioé alle spalle della/delle punta/e. Che sia un giocatore di grande duttilità tattica lo si è visto in quattro anni di Lazio, dove ha ricoperto molti ruoli (e che sa battere anche le punizioni, una novità per l’Inter). Hernanes è arrivato a Milano a dieci anni esatti di distanza da Dejan Stankovic, un altro giocatore che aveva lasciato la Lazio per l’Inter (31 gennaio 2004). 

Ha già effettuato le visite mediche a Pavia, è tornato a Roma, oggi sarà con il resto della squadra e domani sarà a Torino: ritroverà la Juve, a distanza di appena otto giorni dalla sfida del 25 gennaio, quando era della Lazio. Hernanes (dopo D’Ambrosio) è il colpo del mercato di Erick Thohir, che aveva altre idee economico-finanziarie per questo gennaio, ma che è stato costretto a muoversi, per ridare competitività ad una squadra in fase involutiva nel gioco e nei risultati. Saltato lo scambio Guarin-Vucinic, non solo per la pressione della piazza, ha centrato un obiettivo importante. Oggi il presidente dei nerazzurri saluterà Milano, per tornare a Giacarta. Quella di ieri, per lui, è stata una giornata molto intensa, così come le precedenti, nelle quali aveva lavorato per assicurare solidità economica al club. 

Ha lavorato in sede in mattinata; è arrivato ad Appiano Gentile alle 14.40 e lì è rimasto fino alle 17.30: ha incontrato Mazzarri; ha presieduto una serie di riunioni; ha parlato con la squadra, alla quale ha chiesto impegno e spirito di sacrificio, per superare il momento; ha avuto un lungo colloquio con Zanetti. Poi è rientrato a Milano; è tornato in sede, dove è rimasto fino alle 20.15; ha passato le consegne ai dirigenti, che da oggi dovranno lavorare meglio di quanto hanno fatto finora e ha salutato tutti. Juve-Inter di questi tempi non è una partita da vedere dal vivo. L’ultimo giorno del mercato 2014 verrà ricordato anche perché segna l’addio al calcio di Cristian Chivu, 33 anni, in Italia dal 2003 (alla Roma), all’Inter dal 2007. Ha detto il suo procuratore Becali: «Cristian si vergognava di continuare a prendere lo stipendio, senza riuscire a giocare». Era stato operato negli Stati Uniti in estate, ma l’intervento non era servito a risolvere il problema al piede destro. Il 6 gennaio 2010, aveva rischiato di morire, per uno scontro di gioco con Pellissier in Chievo-Inter: frattura del cranio, con intervento immediato e due giorni in terapia intensiva. Era tornato in campo il 24 marzo, contro il Livorno e aveva centrato il triplete. Ora di quella squadra sono rimasti soltanto Zanetti, Cambiasso, Samuel e Milito, tutti in scadenza di contratto a giugno.