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CorSera – L’Inter alza il muro, la Juve fa la partita ma non passa. Icardi e Higuain…

Matteo Pifferi

L'analisi del match dell'Allianz Stadium

"Hanno segnato 201 volte in due e si sfidano anche per un posto al Mondiale in Russia. Ma quella dello Stadium non è la notte del tango argentino". Apre così l'articolo del Corriere della Sera in merito alla partita dello Stadium, finita 0-0 anche per via delle difficoltà dei rispettivi attaccanti. "Gonzalo Higuain e Maurito Icardi restano a secco: zero gol, zero occasioni, un tiro fiacco di controbalzo per il Pipita. Così l’incrocio scudetto, al secolo derby d’Italia, finisce senza acuti. L’Inter alza il muro e ottiene quello che vuole restando imbattuta. Un pareggio di sostanza, che permette ai nerazzurri di respingere anche in classifica l’assalto della Juventus e di dormire per una notte ancora in vetta, in attesa della risposta del Napoli, che oggi contro la Fiorentina può tornare primo".

LA PARTITA - La Juve attacca, dall’inizio alla fine, giocando con attenzione, rabbia, energia, ma trovando pochi varchi. Higuain, di solito una sentenza, la tradisce finendo regolarmente in fuorigioco e annullato da Miranda, confermando l’allergia all’Inter da quando veste il bianconero. Anche Mandzukic stavolta non lascia il segno. Finisce una traversa (del croato) a zero. Dopo 44 partite consecutive in campionato la banda Allegri s’inceppa restando senza gol.  All’Inter si può muovere lo stesso appunto di Napoli: manca il coraggio, soprattutto alla fine, per tentare il colpaccio. Icardi resta a guardare, l’unico tiro è ribattuto da Benatia. Szczesny chiude senza una parata. È una partita dura, tattica, che vive sui duelli individuali e sui movimenti senza palla. La Juve si incarica di attaccare anche perché in classifica insegue.

LA TATTICA - Allegri sceglie il 4-3-3 con Khedira in campo e Marchisio in panchina. Pjanic cerca di dare ordine alle geometrie nel traffico della trequarti e si arrabbia quando alla fine viene sostituito, Cuadrado è il più continuo, Chiellini è il solito gigante dietro. L’Inter aspetta e non riparte. Difensivamente una grande partita, fatta di attenzione, raddoppi, spirito di sacrificio, un 4-2-3-1 che diventa spesso 4-4-1-1 grazie ai ripiegamenti generosi di Candreva e Perisic. Le ali, però, quasi mai riescono a ribaltare il fronte. L’Inter all’intervallo vince la sfida del possesso palla, ma le uniche parate sono di Handanovic: un miracolo su Mandzukic dopo 9 minuti e una più facile sul diagonale debole di Khedira prima della traversa di Mandzukic.

SECONDO TEMPO - Se non che la Juve prova a stringere i tempi, alzando il ritmo e velocizzando gli scambi grazie alle incursioni dell’imprendibile Cuadrado. L’Inter fa più fatica. Borja gestisce il palleggio, ma la squadra si abbassa troppo. Handanovic devìa in angolo il colpo di testa di Perisic, che rischia l’autogol per anticipare Cuadrado e il tiro secco di Asamoah. Spalletti inserisce Gagliardini per Candreva, progressivamente sparito dalla partita con Brozovic a destra. Allegri nell’ultimo quarto d’ora tenta la carta Dybala. Ma Paulo, confermando il momentaccio, si perde nelle pieghe della partita. Così lo 0-0 resta incollato sino alla fine.

(Alessandro Bocci, Corriere della Sera)