- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
ultimora
In pochi avrebbero scommesso su un'Inter seconda dopo 10 giornate, sopratutto dopo l'avvio stentato dei nerazzurri, sconfitta a Sassuolo e con un solo punto dopo due partite. Il merito è in gran parte di Luciano Spalletti che ha saputo rialzare la squadra e riportarla nei giusti binari.
"La rivoluzione si è compiuta in silenzio, ma è stata totale. La sesta vittoria consecutiva in campionato, la quarta di fila in trasferta, è il timbro sul cambiamento dell’Inter e sancisce una verità: il salto è riuscito, i nerazzurri sono diventati una grande squadra. Luciano Spalletti è l’architetto cui riconoscere i meriti per l’esplosione positiva di un gruppo capace ormai di gestire partite importanti su due fronti. Il campionato dell’Inter è iniziato per davvero con la vittoria sul Tottenham: da lì otto successi in nove impegni, unico k.o. al Camp Nou. Il tecnico ha cercato e trovato il gioco, riuscendo ad armonizzare la difesa, la migliore della serie A con appena 6 reti incassate, portando a maturazione Icardi, da sempre goleador ma oggi centravanti completo, vincendo la scommessa di Brozovic, ormai imprescindibile, e gestendo la crescita di Vecino, mai così decisivo. Spalletti non ha lasciato indietro nessuno, ha utilizzato tutta la rosa con l’unica eccezione di Ranocchia. Ha mostrato la capacità dell’Inter di cambiare modulo, di saper gestire l’assenza di Nainggolan, di recuperare chi era rimasto indietro come Joao Mario, di trasformarsi in psicologo risparmiando a De Vrij l’impatto con i suoi avvelenati ex tifosi laziali", si legge sul Corriere della Sera.
© RIPRODUZIONE RISERVATA