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CorSera – L’Inter non molla più niente. Benega non ha dato nulla e…

Francesco Parrone

Partita complicata a Palermo, ma grazie al portoghese arriva la sesta vittoria

Il Corriere della Sera commenta la gara tra Palermo e Inter, finita con la vittoria dei nerazzurri per 0-1: "L’Inter non molla niente, non più. La sesta vittoria consecutiva in campionato vale il sorpasso sul Milan (che deve però recuperare una partita con il Bologna), cementa la consapevolezza di avere grandi giocatori, riconsegna il quinto posto in zona Europa League. Tante belle medaglie per i nerazzurri, l’unica altra faccia triste è quel terzo posto del Napoli, ancora e sempre distante 5 punti. La cavalcata degli uomini di Pioli non poteva essere più forte, però davanti nessuno frena e le lunghezze recuperate nelle ultime sei partite sono appena due. Si corre a tavoletta, ma se le altre non rallentano non c’è verso di acchiapparle.

A Palermo doveva essere tutto facile, s’è invece consumato uno di quei match sporchi e ingarbugliati, trasformati in una pericolosa battaglia dal nubifragio e da un finale con tre espulsi, tra cui Pioli. La gara l’ha dominata l’Inter dall’inizio alla fine, con i siciliani mai capaci di tirare in porta e costretti alla nona sconfitta in casa sulle dieci partite disputate. I nerazzurri hanno pescato due volte il jolly del 6: numero magico di vittorie e di maglia di Joao Mario. Ha risolto il portoghese, salito dalla panchina a inizio ripresa per sostituire uno spento Banega. Un colpo d’ala, in «una partita sporca: nel primo tempo dovevamo avere più ritmo, nella ripresa far girar meglio la palla », ha sentenziato Pioli.

Gara zeppa di polemiche e errori dell’arbitro Irrati. Il Palermo scivola a -11 dall’Empoli ed è ormai spacciato, lamenta un rigore non concesso e un gol annullato a Quaison. Recriminazioni condivisibili, l’Inter però non ha rubato nulla, ha legittimato il successo. Non spezzando l’avversario come le è successo di recente, ma provando a bruciarlo con fiammate improvvise. Senza Kondogbia e con un Brozovic in più in mezzo, a tenere il peso del centrocampo è stato un disciplinato Gagliardini. Non è però arrivata subito la rete che poteva incanalare il match, un po’ per l’imprecisione di Icardi, molto per le parate di Posavec. È mancata all’Inter la continuità del gioco, anche perché il Palermo ha fatto muro e costretto a cercare con frequenza il giro palla e le fasce. Pioli aveva scelto Banega sperando di avere qualcosa in più in fase di suggerimento: non ha avuto nulla. Ha dovuto scardinare la partita con la potenza di Joao Mario, bravo a inserirsi e a sfruttare uno dei tanti cross di Candreva.

La forza dell’Inter è nell’avere un’elevata quantità di uomini di qualità: una sproporzione abnorme tra le due squadre. Il Palermo ha giocato , ma ha ovviamente pagato dazio. Ha spaventato i nerazzurri nel finale, con l’uomo in più per l’espulsione di Ansaldi, ancora tra i peggiori insieme all’altro terzino D’Ambrosio. Pioli ha fatto miracoli, conquistato 22 dei 27 punti disponibili, modellato l’Inter così tanto che ora sa adattarsi a ogni situazione. A Palermo non c’è stata fretta di chiudere, l’Inter ha provato e riprovato, sapendo bene che prima o poi il gol sarebbe arrivato. I meccanismi sono sempre migliorabili, l’impressione però è che molto diranno gli scontri diretti. «Facciamo bene perché abbiamo trovato le giuste posizioni ai giocatori», sintetizza Pioli. Un segreto semplice semplice che vale 6 vittorie".

(Fonte: Guido De Carolis, Corriere della Sera 23/01/17)