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CorSera – Mancini: classe, personalità , equilibrio. Ecco i suoi 10 comandamenti

La pioggia è uno stato d’animo ma è anche la parola più usata negli ultimi tempi in casa Inter. Perché pioveva ieri quando Mancini si è insediato alla Pinetina. Pioveva l’otto luglio quando era arrivato per la prima volta nel...

Eva A. Provenzano

La pioggia è uno stato d'animo ma è anche la parola più usata negli ultimi tempi in casa Inter. Perché pioveva ieri quando Mancini si è insediato alla Pinetina. Pioveva l'otto luglio quando era arrivato per la prima volta nel mondo nerazzurro e pioveva un anno fa quando Thohir si è insidiato all'Inter. "Mancini con la sua classe, la stessa che aveva da giocatore, la sua personalità e il suo equilibrio dialettico ha occupato la scena in maniera totale, ma senza forzature, dopo essere stato introdotto dal ceo interista, Michael Bolingbroke. Ha privilegiato la sintesi e, dalle sue risposte, sono emersi i 10 comandamenti che segneranno la rotta della sua seconda avventura nerazzurra", scrive sul Corriere della Sera Fabio Monti. E sono questi:

1. ENTUSIASMO: il mister ha spiegato che senza quello non si va da nessuna parte. Lui lo ha risvegliato: da quando è arrivato l'annuncio del suo arrivo il popolo nerazzurro sembra essersi risvegliato di colpo e pure i tifosi delle altre squadre hanno ripreso a mettere nel loro mirino gli interisti;

2. IL PROGETTO: tornare la seconda volta in un posto non sempre equivale al successo, ma è un rischio che Mancini si assume perché Thohir e i suoi uomini gli hanno spiegato quali sono le loro intenzioni. 

3. DIALOGO CON LA SQUADRA;

4. LAVORARE: "Non ho la bacchetta magica, da questo momento si esce con il lavoro e possiamo scrivere un'altra bella storia", con queste parole ha dato inizio alla sua seconda avventura all'Inter.

5. TORNARE IN ALTO;

6. ESSERE FELICI;

7. FIDUCIA NEI GIOVANI;

8. DURARE: Mancini ha spiegato che l'obiettivo della società è quello di costruire una squadra forte nel tempo e che giochi bene a calcio. 

9. SFRUTTARE IL PASSATO, le sue esperienze all'estero e quella che gli ha permesso di vivere il mondo nerazzurro dal 2004 al 2008, momenti difficili, di pareggiti e poi di vittorie;

10. PENSARE AL PRESENTE: "Il tempo è poco e dobbiamo tornare a vincere", ha detto.