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CorSera – Mancini incarna spirito Inter, “qualcosa di impossibile che invece riesce”

Tutti raccontano che c’era una volta il derby. Che quello che si giocherà stasera non è neanche il pallido riflesso delle partite di una volta tra Inter e Milan. Intanto però il Meazza sarà tutto esaurito e ci sarà il record di incassi....

Eva A. Provenzano

Tutti raccontano che c'era una volta il derby. Che quello che si giocherà stasera non è neanche il pallido riflesso delle partite di una volta tra Inter e Milan. Intanto però il Meazza sarà tutto esaurito e ci sarà il record di incassi. Se c'è una cosa che resta sempre uguale è l'amore per la squadra del cuore: interisti e milanisti non hanno rinunciato ad esserci e dimostrano che "è stato metabolizzato il pessimo derby del 4 maggio (1-0 per il Milan, ma spettacolo fra i più modesti degli ultimi trent’anni) e che credono in un futuro migliore. Perché Milan-Inter ha un senso compiuto soltanto se vale per lo scudetto. Il derby fine a se stesso piace (quando lo si vince), ma con moderazione", scrive Fabio Monti sul Corriere della Sera. Milano spera che torneranno i fasti di una volta, intanto la passione resta passione. Da una parte c'è Inzaghi "con un grande futuro davanti a sé, destinato a restare a lungo sulla panchina del Milan, però stasera i milanisti lo seguiranno, pensando intensamente a tutte le volte in cui ha fatto piangere l’Inter" da giocatore e ieri lo ha spiegato: "Un derby non si gioca, si vince". E dall'altra parte c'è Mancini: gli interisti dovrebbero essere più pessimisti dei milanisti visto il cambio di allenatore "ma il ritorno di Mancini, dopo sei anni e mezzo, ha riacceso un entusiasmo che non si vedeva da una vita". 

"Questione di fiducia, ma anche di vittorie passate, il 3-2 all’ultimo minuto (11 dicembre 2005), il 4-3 in dieci (Materazzi espulso) e poi in nove (Vieira k.o. a cambi finiti) del 28 ottobre 2006, i due derby conquistati nello stesso campionato (2006-2007) o nell’anno solare (2007, 2-1 e 2-1)", ricorda il Corsera.

Che poi aggiunge come l'allenatore nerazzurro incarni lo spirito dell'Inter, di quella squadra definita così da Moratti nel 2011: "E' un esempio di qualcosa di impossibile che invece riesce. Quello che abbiamo fatto è stato un miracolo; noi tutti siamo protagonisti, se lo vogliamo e ognuno può farcela ad ottenere piccoli miracoli. Il merito è grande se riusciamo a farlo, la fatica è grandissima, ma è così bello quando si arriva ad ottenere successo, che non è più una soddisfazione personale, ma diventa una soddisfazione per tutti". Insomma, per il giornale milanese stasera serve una specie di miracolo.