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CorSera: «Mancini oggi avrà  Shaqiri, perché è fondamentale avere…»

Lorenzo Roca

Quando prima della Juve Roberto Mancini aveva spiegato che «non esistono partite impossibili», il tecnico nerazzurro non voleva fare coraggio a se stesso, ma dare una scossa forte al gruppo, come rileva il Corriere della Sera:...

Quando prima della Juve Roberto Mancini aveva spiegato che «non esistono partite impossibili», il tecnico nerazzurro non voleva fare coraggio a se stesso, ma dare una scossa forte al gruppo, come rileva il Corriere della Sera: «Consegnargli una nuova consapevolezza e soprattutto cancellare quella paura, che aveva visto nel secondo tempo con l’Udinese, quando la squadra, incassato il pareggio, aveva smesso di giocare e si era consegnata all’avversario, subendo l’1-2. Del resto, domani saranno dieci anni dalla rimonta con la Sampdoria (9 gennaio 2005): preso lo 0-2 al 38’ della ripresa, l’Inter aveva vinto 3-2, segnando fra il 43’ e il 48’ (Martins, Vieri e Recoba). È per questo che vuole i giocatori bravi. Senza mandarlo in campo dall’inizio, perché sarebbe stato un azzardo, Mancini ha utilizzato Podolski nel momento in cui ha capito che era necessario aumentare il peso dell’attacco e la mossa è risultata azzeccata. Ora aspetta Shaqiri già oggi (e comunque prima del Genoa), sul quale costruire un progetto innovativo, aperto a giovani di qualità e a giocatori moderni anche nell’interpretazione del ruolo. Il sistema di gioco non è un vincolo, ma puntare sul 4-2-3-1 dà il senso della voglia di osare che anima Mancini».