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CorSera – Mancini, sciarpa e aplomb. Segna Obi, fattore M. Servirà  il fattore C

Eva A. Provenzano

Mancini è arrivato all’Inter a stagione iniziata. E non sarà facile per lui, con una squadra costruita in base alle scelte di un altro allenatore, imporre le sue idee e il suo gioco. Però anche stavolta non ha perso alla sua prima...

Mancini è arrivato all'Inter a stagione iniziata. E non sarà facile per lui, con una squadra costruita in base alle scelte di un altro allenatore, imporre le sue idee e il suo gioco. Però anche stavolta non ha perso alla sua prima partita: "Ha chiuso il primo derby della sua seconda vita nerazzurra come aveva chiuso quello di dieci anni fa, quando per la prima volta incrociò il Milan da tecnico interista: con una X. Prima di esaltarsi per l’analogia, però, meglio ricordare che stavolta siamo su un altro pianeta calcistico. Allora, in quello 0-0 del 22 ottobre 2004, l’Inter in attacco schierava la coppia Vieri-Adriano, a centrocampo signori come Veron, Cambiasso e Stankovic e in difesa Javier Zanetti. Dietro uno 0-0 si poteva leggere un grande futuro da costruire, margini e prospettive, comunque semi di qualità".

Quella squadra poi ha vinto tutto, ma nessuno poteva saperlo quando Mancini era arrivato. Ieri sera si sono visti i primi cambiamenti portati del tecnico nerazzurro. E' tornata la sciarpa nerazzurro al collo e l'aplomb mancinian. In campo ci sono state intensità e un abbozzo di gioco e poi quel gol inatteso di Obi: "Il primo in Serie A, chiamiamolo pure il «Fattore M», se non «C»: anche di questo aveva bisogno la nuova Inter", conclude il CorSera.