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CorSera – Mazzarri meglio di Mou, ha costruito una squadra. E Jonathan…

Erano dieci anni che l’Inter non vinceva le prime due partite di campionato. L’obiettivo, mancato persino da Mancini e Mourinho, è stato centrato da Mazzarri: dopo i due gol al Genoa, ecco il 3-0 a Catania, in una gara in cui i...

Francesco Parrone

Erano dieci anni che l’Inter non vinceva le prime due partite di campionato. L’obiettivo, mancato persino da Mancini e Mourinho, è stato centrato da Mazzarri: dopo i due gol al Genoa, ecco il 3-0 a Catania, in una gara in cui i nerazzurrihanno sofferto la metà della metà di quanto avevano messo in preventivo e di quanto era capitato nel passato. Così il confronto del 14 settembre a San Siro con la Juve sarà fra due squadre con gli stessi punti in classifica e con gli stessi gol fatti (cinque). L’Inter, che molto deve ancora crescere, ha dimostrato di avere personalità, gioco, attenzione in fase difensiva (zero gol subito), importanti soluzioni offensive, con Palacio che ha aperto il tris interista a metà primo tempo, prima che nella ripresa il risultato venisse messo in cassaforte da Nagatomo e Alvarez. Il merito di Mazzarri è quello di aver già costruito una squadra, dove tutti sanno che cosa fare, anche se qualcuno potrebbe farlo meglio, tutti corrono, tuttisi sacrificano.

Secondo copione, il Catania ha provato a partire forte e ha costruito un’occasione importante con Leto davanti ad Handanovic, reattivo nella risposta, ma ha trovato una decisa opposizione da parte dell’Inter, che ha subito replicatocon il tiro di Jonathan (Andujar in angolo) e ha conquistato, metro dopo metro, il controllo della gara. Mazzarriha riproposto la squadra del primo tempo con il Genoa, con la sola variante di Kovacic per Kuzmanovic e ancora con un solo vero attaccante (Palacio). Quando si insiste sulla stessa formazione, significa che il tecnico è convinto di avere già le idee chiare e la partita lo ha confermato. Alla terza occasione, dopo quella sprecata da Alvarez, è arrivato il vantaggio nerazzurro: Jonathan ha interpretato il ruolo di esterno destro con una velocità che non si vedeva dai tempi del migliorMaicon, ha superato Monzon e ha messo in mezzo all’area per il gol di Palacio. È stato questo il miglior momento dell’Inter, che ha inibito a lungo il gioco del Catania, con una sapiente occupazione degli spazi, una totale copertura delcampo e alcuni recuperi di Campagnaro. Tachtsidis ha provato a risvegliare il Catania, con un tiro da fuori a lato di poco e in parte c’è riuscito, perché i nerazzurri hanno cominciato a sbagliare qualche passaggio in mezzo al campo, nonostante i richiami di Mazzarri, costretto a sostituire Kovacic (problemi alla schiena), con Taider.

Anche Maran ha dovuto procedere ad un cambio: Maxi Lopez per Izco e questo ha aumentato il potenziale offensivo del Catania, ma il primo tempo si è chiuso con la ripartenza di Palacio, fermato all’ultimo momento da Spolli, primache entrasse in area. Ripartire è stata la chiave interista per chiudere la partita: Nagatomo ci ha provato subito di testa, ma ha trovato Andujar però alla seconda occasione, ancora di testa, sul cross di Palacio, non ha fallito il raddoppio, che ha messo l’Inter nella condizione di giocare come predilige, costruendo molto, anche se è mancata un po’ di lucidità neiventi metri finali. Maran ha cercato di correggere il Catania (in mattinata aveva perso Barrientos, ceduto in Qatar), ma con risultati deludenti, finché Alvarez, con una percussione, ha superato RolinAlmiron e Spolli e ha mirato il palo interno per il 3-0, che serve alla classifica e al morale.