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CorSera – Moratti cede la maggioranza a Thohir. Lo fa per tornare ad acquistare…

Accordo tra Massimo Moratti ed Erick Thohir: il magnate indonesiano ha acquistato il 70% dell’Inter. I tempi cambiano.Sedici anni fa, l’attesa era tutta per la firma del contratto di Ronaldo. In questo 19 settembre 2013, è stato...

Francesco Parrone

Accordo tra Massimo Moratti ed Erick Thohir: il magnate indonesiano ha acquistato il 70% dell’Inter. I tempi cambiano.Sedici anni fa, l’attesa era tutta per la firma del contratto di Ronaldo. In questo 19 settembre 2013, è stato siglato un altrotipo di accordo, anzi di pre-accordo: quello fra Massimo Moratti e Erick Thohir, il magnate indonesiano, che è pronto aprendere il 70% del pacchetto azionario interista per una cifra intorno ai 300 milioni di euro. In termine tecnico, quello di Parigi è un term sheet: non è un contratto, ma un documento preparatorio del contratto, che contiene i principali punti che poi debbono essere regolarizzati.

Un passaggio decisivo, dopo cinque mesi di trattative, iniziate su basi diverse (l’idea di partenza era quella di cedere unaquota di minoranza) e proseguite con l’obiettivo della quota di maggioranza. Un’operazione aperta al futuro e al mercato internazionale, in linea con la denominazione stessa del club. Ma se Moratti si è deciso al grande passo nella mattinata parigina è proprio perché, in tempi brevi, l’Inter possa tornare ad acquistare un Ronaldo e non perché i soldi siano finiti. L’obiettivo è quello di tornare ad avere una società e una squadra competitive ai massimi livelli sul mercato mondiale, in termini calcistici e in termini commerciali, ora che il fair play finanziario imposto dall’Uefa (non a tutti, come dimostra il caso del Paris St.Germain) obbliga i club a spendere soltanto quanto si ricava.

Lo ha spiegato lo stesso Moratti, al rientro da Parigi: «Questo è un modo per ristrutturare tutto in termini più organizzatiper affrontare il futuro. Visto che ci sono giocatori che costano 100 milioni, a questo punto bisogna cominciare a capireche, per rimanere allo stesso livello, ti devi strutturare in termini tali da poter affrontare anche questo tipo di situazione.Perché l’Inter non può rimanere a un livello diverso». Moratti Parigi ha firmato il pre-accordo, dopo aver incontrato anche tre dei nuovi soci di Thohir (ormai si tratta di una vera cordata): Rosan Perkasa Roeslani, 45 anni, azionista della Mahaka di Thohir; un rappresentante del Bakrie Grup, con interessi che spaziano dalle miniere di carbone ai giacimenti di petrolio e gas minerali, dalla produzione di olio di palma alle telecomunicazioni, passando per il mercato immobiliare; Handy Soetedjo, che opera anche lui nel settore delle miniere di carbone termico attraverso la sua compagnia, la Armadian Tritunggal, con sede a Berau. Il presidente li ha trovati ad altezza Inter: «È stata un’occasione per incontrarci e parlare; il tutto è servito più per una conoscenza più approfondita fra le persone, che per decidere.

Non ci sono neanche grossi problemi da risolvere». Moratti ha spiegato che «in un mesetto si potrebbe chiudere,sempreché si decida di farlo e tutto fili liscio. Dovremo risentirci e rivederci». Se il presidente non cambia idea (un colpo di scena finale sarebbe una mossa tipo l’acquisto di Ronaldo, ma lo scenario è più che improbabile), in meno di dieci giorni si potrebbe arrivare alle firme sull’accordo (con un Consiglio di amministrazione convocato già all’inizio della prossima settimana), prima della chiusura dell’operazione, con convocazione dell’assemblea ordinaria e straordinaria e l’insediamento del nuovo Consiglio, dove gli indonesiani dovrebbero avere quattro rappresentanti con tre posti riservati alla famiglia Moratti.

Per sottolineare che l’argomento centrale è il futuro dell’Inter, lo stesso Moratti ha chiarito che il problema non è né la governance, né il suo ruolo. In questo senso va interpretata la risposta alla domanda se farà ancora il presidente: «Non lo so, non è una cosa alla quale abbia pensato in questa situazione. No, non credo». Ma niente è escluso e comunque Moratti già non voleva farlo all’inizio e non l’ha fatto dal 2004 al 2006, con l’investitura di Giacinto Facchetti. Ci sarà tempo per capire se quello di Moratti sarà un passo indietro o un passo laterale, la soluzione che appare più probabile, con una presenza in consiglio di almeno due anni; se si tratta di una svolta storica e di una soluzione definitiva oppure di uno strano interludio. Di certo il club, in questo momento, ha molto bisogno di lui e della famiglia (Angelomario avrà un ruolo importante, anche se è già vicepresidente del club), della sua esperienza, della sua forza propulsiva, delle sue idee, della sua passione. Perché il calcio è anche passione.