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CorSera – Moratti non ci sta e precisa. Thohir: ecco il programma

Massimo Moratti ha scelto un’occasione importante, quella del premio «Mecenate dello Sport», che gli è stato consegnato ieri a Latina, per precisare che la decisione di cedere il pacchetto di maggioranza dell’Inter è stata...

Francesco Parrone

Massimo Moratti ha scelto un’occasione importante, quella del premio «Mecenate dello Sport», che gli è stato consegnato ieri a Latina, per precisare che la decisione di cedere il pacchetto di maggioranza dell’Inter è stata dettata dalla volontà di rendere più forte la società e non dall’obbligo di vendere, sotto la minaccia dei creditori. Voci che girano da un anno e sulle quali il presidente (onorario) ha voluto fare chiarezza, in risposta alle domande dei presenti.

«Esisteranno ancora i mecenati, gli appassionati che vogliono far felici i propri tifosi, pronti a investire i soldi di famiglia. Anche nell’industria si cercano professionisti, ma poi si nota che chi difende il Paese è una famiglia. Riconosco che noi possiamo aver sbagliato anche gravemente nella parte commerciale, cioè nel non saper vendere la squadra nel mondo. Eravamo tutti molto più attaccati alla parte calcistica e anche chi ci lavorava era molto più preoccupato di far vedere allaproprietà di essere attento all’aspetto sportivo. Adesso c’è Thohir; andava bene trattare con lui perché portava in fretta tuttoil mercato che a costruirlo da zero avrebbe richiesto a noi 4-5 anni di lavoro. Se ce la fa, lui può portare il mercato dell’Indonesia e della Cina, ma gli servirà avere intorno persone valide. Per questo ho insistito perché Zanetti abbia un ruolo importante. Thohir è attento, preciso, onesto; rappresenta bene il club; il suo dovere sarà quello di tenere collegata squadra e città».

E alla fine, ecco il colpo di fioretto. «Thohir è stata la scelta migliore, ma non mi piace molto quando dice di voler risanare l’Inter che non ha nulla da risanare. L’Inter ha risposto sempre ai propri debiti, all’acquisto dei giocatori, al pagamento degli stipendi senza mai pesare su nessuno. Ora c’è un’altra persona che spero possa continuare così, magari spendendo un po’ meno di me». Ieri Thohir ha lasciato Lisbona, prima dell’inizio di Real-Atletico ed è volato a Londra, per mettere a punto la strategia finanziaria: deve sempre liberare le garanzie che fanno ancora capo a Moratti. Stasera sarà a Milano; nelle prossime ore incontrerà Mazzarri e Ausilio per pianificarela nuova stagione. E il futuro.