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CorSera: “Non c’è pace per l’Inter. Illude i 60mila di San Siro, poi limiti e incertezze”

Andrea Della Sala

Gara a due facce per l'Inter che prima domina e poi subisce il ritorno del Torino

E' un inizio di stagione che in pochi si aspettavano così negativo in casa Inter. Sconfitta a Sassuolo e pareggio in casa col Torino, ora la squadra di Spalletti è già a -5 da Napoli e Juve. Un punto in due partite, questo il commento del Corriere della Sera: "Domina il primo tempo, ma crolla miseramente nel secondo. Non c’è pace per l’Inter. Il pari con il Torino è come una sconfitta. Che lascia intatti gli interrogativi sul futuro a breve termine dei nerazzurri. Partiti come possibile anti Juve, hanno sbagliato due partite su due, raccogliendo la miseria di un punto. La squadra di Spalletti è quasi perfetta sino all’intervallo: segna subito con Perisic, raddoppia poco dopo la mezz’ora con De Vrij, passeggia sugli avversari, prima timorosi e poi imbambolati. Illude i 60 mila di San Siro. E invece nella ripresa, perché le partite durano almeno 90 minuti, l’Inter è quella slegata, molle, inconsistente che aveva cominciato il campionato contro il Sassuolo. Subisce il ritorno prepotente del Torino, mostrando limiti di tenuta fisica e incertezze tattiche che Spalletti dovrà valutare bene".

Primo tempo fatto di tante cose buone per l'Inter: Icardi gioca per la squadra e serve l'assist a Perisic, il croato segna all'esordio con un destro implacabile e anche la manovra dell'Inter appare fluida e a tratti divertente. "L’errore degli spallettiani è considerare chiusa la questione. Si allenta la pressione, cede di schianto la condizione fisica. Il Toro invece ha un’anima ed è disposto a tirarla fuori. La squadra si alza sulle corsie esterne, fa girare veloce il pallone, rimette Belotti al centro del villaggio. E il Gallo mostra la cresta dentro San Siro. Il lancio di Iago Falque taglia fuori la distratta difesa nerazzurra, ma l’errore più grave è di Handanovic, che sbaglia completamente l’uscita. Mazzarri prova a sfruttare l’onda inserendo Ljajic, in odore di cessione e sistema i suoi con un offensivo 3-4-3. Spalletti risponde proponendo Dalbert per l’acciaccato Asamoah, passando alla difesa a quattro (4-3-3). Troppo tardi. Il pareggio di Meité ammutolisce San Siro. L’Inter ormai è solo rabbia. Con Keita, mossa della disperazione, si passa al 4-2-3-1. Tre sistemi in 90 minuti, un segnale di confusione evidente", sottolinea il Corriere della Sera.