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CorSera – Osvaldo, il Johnny Depp de noantri odiato a Roma ma amato a Milano…

Francesco Parrone

Argentino contro gli argentini, romanista contro i romanisti (o almeno una fetta cospicua che comprende quasi tutti i dirigenti e un bel po’ di curva Sud). Benvenuti all’Osvaldo Contro il Mondo Show, spettacolo che dà significato anche...

Argentino contro gli argentini, romanista contro i romanisti (o almeno una fetta cospicua che comprende quasi tutti i dirigenti e un bel po’ di curva Sud). Benvenuti all’Osvaldo Contro il Mondo Show, spettacolo che dà significato anche alla partita senza il Papa, Messi e Balotelli (in ordine di importanza). Osvaldo segna mezzo gol a partita in serie A (27 in 55 partite in serie A con la Roma) ed è benvoluto da tutti i compagni di squadra, compreso Lamela che dal Johnny Depp de noantri prese un manrovescio per una questione di palloni non passati, insubordinazione e legge del barrio. Perché allora la Roma cerca di venderlo a tutti i costi, con il d.g. Baldissoni e il d.s. Sabatini ieri a Londra per verificare interessi e assegni? E perché in nazionale una volta c’è e una volta non c’è? La risposta è semplice: perché è Osvaldo. Il che significa saltare una tournée americana perché c’è una fidanzata nuova con cui festeggiare il Capodanno o dare del «laziale» al suo allenatore che l’ha tenuto fuori dal derby-finale di Coppa Italia, quello in cui la Roma poi non ha fatto un tiro in porta.

Osvaldo non ha partecipato alla festa (della Lazio) che pretende che anche gli sconfitti restino sul campo. Un comportamento che, per l’ennesima volta, ha fatto scattare nei suoi confronti il «codice etico» e gli è costato la partecipazione alla Confederations Cup, dove ha poi giocato Gilardino. Nato a Buenos Aires, esploso diciannovennenell’Huracan (11 gol in 33 partite), il ventesimo compleanno a piangere nel gelo di Bergamo. Poi il Lecce, la scelta delpassaporto calcistico italiano per via di un nonno, la Fiorentina, il Bologna, l’Espanyol, la Roma. Una vita rock’n’roll, tante squadre, tante donne e tre figli, nessuno ancora con l’attuale compagna. Non un seminarista, certo, ma in qualcheangolo di tanti di noi c’è o c’è stato un Osvaldo. Quasi tutti lo abbiamo tenuto a freno, o non siamo riusciti a scatenarlo fino in fondo.

Lui lo fa con naturalezza quasi tutti i giorni. Piace al Napoli, lo vuole l’Inter, la Roma vorrebbe venderlo all’estero.Perché se non vende Osvaldo rischia di vendere Lamela, che stuzzica tanto al Tottenham che presto sarà ricco dei soldi di Bale (Real Madrid o Manchester United?). A lui piacerebbe tanto segnare un gol contro tutti e, per questo, ci prova per 90’. Finisce per prendere qualche fischio ingeneroso (è suo il passaggio per il gol di Insigne) e, forse, pensa aquanto sarebbe stato più facile giocare con la maglia di Higuain. Domani, chissà.