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CorSera – Ranocchia, è Inter a vita. Si cerca la terza vittoria consecutiva in casa…

Segni abituali del calciatore moderno: nessuno. Niente cresta, niente orecchini, niente tatuaggi. Anche se uno (virtuale) pensa di averlo sulla pelle. «Strisce nerazzurre in ogni parte del corpo». Leale, educato, rispettoso delle regole, mai...

Francesco Parrone

Segni abituali del calciatore moderno: nessuno. Niente cresta, niente orecchini, niente tatuaggi. Anche se uno (virtuale) pensa di averlo sulla pelle. «Strisce nerazzurre in ogni parte del corpo». Leale, educato, rispettoso delle regole, mai sopra le righe: la fascia di capitano dell’Inter è finita sul braccio giusto, quello di Andrea Ranocchia, che vuole emulare Javier Zanetti. «Sono qui da 4 anni e sto per rinnovare il contratto: dipendesse da me firmerei sino al 2029 perché voglio restare all’Inter a vita». In realtà il capitano rinnoverà sino al 2018, «ma alla scadenza intendo firmarne un altro, sempre di lunga durata».

Giusto per chi non avesse ancora afferrato il concetto, Andrea Ranocchia vive per l’Inter, anche se nel passato (recente e non) è stato almeno un paio di volte a un passo dal cambiare maglia. Borussia Dortmund e Juve lo hanno lusingato a lungo, quando all’Inter era finito in panca. Momenti difficili e dolorosi. «Mi sono serviti perché vincere ti rende felice, però sconfitte e delusioni mi hanno aiutato a maturare e crescere». Al resto ha provveduto la fascia da capitano. «Mi sento tanto responsabilizzato — ha fatto sapere Ranocchia —. No, non mi pesa, sono onorato e mi farà crescere ancora». Non è nato leader, ma è sulla buona strada per diventarlo. A inizio stagione il capitano ha varato per la squadra il manifesto dei buoni propositi; ora ne sottoscrive un altro che sintetizza molto bene la sua nuova mentalità vincente. «Non ci penso, neppure per scherzo, a firmare per il terzo posto: io metto la firma solo per vincere tutte le partite da qui fino al termine della stagione. Ce lo possiamo giocare il campionato, però servono la continuità nelle prestazioni e tanta fame».

A cominciare dalla partita col Cagliari che potrebbe consentire all’Inter di vincere la terza gara consecutiva a San Siro: non succede da 2 anni (31 ottobre 2012). «Le squadre di Zeman attaccano con almeno 7 giocatori e non è facile reggere un urto del genere», ammette Ranocchia prima di condividere col resto della squadra i complimenti per la solidità difensiva dell’Inter. «Se abbiamo subito un solo gol il merito è di tutti perché la fase difensiva inizia dagli attaccanti» che contro il Cagliari saranno Osvaldo e Palacio, anche se Icardi avendo recuperato in fretta dopo la forte contusione alla coscia destra, è stato convocato.