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CorSera – Roma conquista quattro partite di Euro 2020. Finale a Wembley…

Francesco Parrone

C’è anche Roma fra le 13 città di 13 Paesi diversi scelte ieri dall’Esecutivo dell’Uefa a Ginevra per ospitare le 51 partite dell’Europeo 2020, la seconda edizione a 24 squadre, dopo quella del 2016. La manifestazione, creata...

C’è anche Roma fra le 13 città di 13 Paesi diversi scelte ieri dall’Esecutivo dell’Uefa a Ginevra per ospitare le 51 partite dell’Europeo2020, la seconda edizione a 24 squadre, dopo quella del 2016. La manifestazione, creata dall’allora segretario della Federcalcio francese, Henry Delaunay, nel 1957 (prima finale a Parigi, 10 luglio 1960, Urss-Jugoslavia 2-1), compirà 60 anni nel 2020 e per celebrare l’evento, Michel Platini ha lanciato la proposta di un Europeo itinerante. Il progetto, non riproponibile, proprio per dare solennità all’idea di unione europea nel calcio, è diventato ieri realtà. Si erano candidate 19 città. Due le opzioni: tre partite della fase a gironi più un ottavo o un quarto di finale; due semifinali e la finale (la finale per il terzo posto continua a non essere prevista). Soltanto Londra e Monaco di Baviera si erano candidate per tutto, ma alla fine, a sorpresa, Monaco ha deciso di ritirarsi e di lasciare via libera a Wembley, che ospiterà le ultime tre partite, le più prestigiose.

L’Olimpico di Roma ha avuto tre partite della prima fase più un quarto di finale. Le altre tre città che ospiteranno i quarti, oltre alle tre partite iniziali, sono la capitale dell’Azerbaijan, Baku, più Monaco di Baviera e San Pietroburgo. Le otto città degli ottavi sono: Bruxelles, Copenaghen, Budapest, Amsterdam, Dublino, Bucarest, Glasgow e Bilbao. Sono rimaste escluse Minsk, Sofia, Gerusalemme (Israele fa parte dell’Uefa a pieno titolo), Skopje, Cardiff e Stoccolma. Ha detto il presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio: «Scegliendo Roma tra le città che ospiteranno l’Europeo 2020, l’Uefa ha riconosciuto il valore della candidatura italiana proposta dalla Figc, sostenuta dal Governo italiano, da Roma Capitale, dal Coni e da tutte le componenti federali, ed è giusto condividere tutti insieme questo successo». L’Italia era rappresentata ieri dal neo d.g., Michele Uva, ma questo, come per la finale diChampions League 2016 assegnata a Milano, è un successo della vecchia «squadra» federale, dell’ex presidente Giancarlo Abete, tuttora vice-presidente Uefa (se si fosse dimesso l’Italia avrebbe perso la posizione), di Demetrio Albertini, dall’ex d.g., Antonello Valentini, del ministro degli esteri, Sergio Di Cesare, che molto hanno lavorato per dare concretezza e credibilità alla candidatura di Roma, dopo che l’Italia aveva perso l’organizzazione delle edizioni del 2012 (Polonia/Ucraina) e del 2016 (Francia).

Ha fatto tanto discutere la scelta della Federcalcio tedesca di ritirare l’Allianz Arena di Monaco dalla corsa a semifinali/finale, prima che l’Esecutivo cominciasse a votare. L’idea prevalente è che la Germania punti ad organizzare tutta l’edizione 2024 e per questo abbia preferito fare un passo indietro, ma Platini ha tagliato corto: «Non so perché ci sia stato questo passo indietro; resta il fatto che quello di Londra era il miglior dossier e può darsi che la Germania lo abbia capito». Il c.t. inglese ha assicurato che a Wembley «semifinaliste e spettatori troveranno un’atmosfera da sogno». E il presidente della Football Association, Greg Dyke, ha spiegato: «Abbiamo costruito uno stadio molto grande e molto bello, ma anche molto costoso. Vogliamo che sia teatro di gare importanti; siamo felici quando ospitiamo questo genere di partite ed è per questo che abbiamo preso molto sul serio la candidatura. Ed è stato bello sapere che, in termini tecnici, ci siamo piazzati in cima alla lista. Era dal 1996 che Londra non ospitava una grande manifestazione a livello di nazionali. La speranza è di non essere soltanto gli organizzatori della parte finale del torneo, ma di avere in campo anche la nostra Nazionale».

Il presidente dell’Uefa ha molto insistito sulle ragioni alla base di questo progetto innovativo: «È una grande opportunità. La gente sta iniziando a capire che è una buona cosa dare ai Paesi che non potrebbero mai ospitare un intero Europeo o che non potrebbero mai partecipare a questo evento, l’occasione di ospitare quattro partite e di far parte del grande festival del calcio europeo. Che sia a Nord, Sud, a Est o a Ovest, l’Europa è un grande continente con molte diversità. Sarà interessante vedere come lavora il motore del calcio. Spero che questo Europeo potrà essere una grande festa di calcio». Nessuna delle nazionali dei Paesi ospitanti è già qualificata di diritto.