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Raccontano di un passato di vittorie indimenticabili. Stasera l'Inter incrocia Sinisa Mihajlovic e Samuel Eto'o. Il primo era il vice di Mancini quando il tecnico nerazzurro ha messo in bacheca due scudetti e una Supercoppa Italiana. Il secondo era l'attaccante che Moratti e Mourinho hanno scelto per sostituire Ibrahimovic che nell'estate del 2009 si trasferì a Barcellona e quando si sente il nome del camerunense si pensa al Triplete, ad una Supercoppa Italiana e al Mondiale per club, la manita del 2010 (Solo la Supercoppa Europea sfuggì ai nerazzurri quell'anno) e nel 2011 c'era anche lui quando l'Inter vinse la Coppa Italia con Leonardo in panchina. L'attaccante, dopo le incomprensioni di partenza con il tecnico della Samp ha fatto questi numeri: "Sette presenze e 11 punti; 403 minuti giocati, un supergol (al Cagliari), due assist, 173 passaggi positivi, 288 palloni giocati, segno che non ha perso la buona abitudine di giocare per sé e per gli altri. A Genova, da interista, aveva segnato il 2-0 alla Samp, in una notte di tramontana (2-0, 27 febbraio 2011) e aveva festeggiato a lungo. Anche se la rosa costruita nel 2012 era molto competitiva, prima di sbriciolarsi sotto il peso degli infortuni, la cessione di Eto’o è stato il primo segnale che Moratti stava prendendo in esame l’ipotesi di cedere il club", scrive il Corriere della Sera.
L'Inter non è in un buon momento: è stata appena eliminata dall'EL e la Sampdoria e lanciata verso le parti alte della classifica, servono punti ai ragazzi di Mancini che ieri in conferenza stampa "ha cercato di fare coraggio a se stesso e a tutti". "Il problema restano gli errori individuali, soprattutto in fase difensiva; anche contro il Wolfsburg si sono viste marcature da scuola calcio. Ma questo è il passato; resta da capire se l’Inter, adesso che potrà giocare soltanto una partita a settimana, migliorerà, come è avvenuto con altre squadre in passato in situazioni analoghe. Altrimenti guarderà gli altri giocare le coppe europee", conclude Fabio Monti.
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