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CorSera – Strama intoccabile, a Napoli con una squadra incerottata…

Domenica 9 dicembre 2012, l’Inter batteva il Napoli (2-1): gol di Guarin, Milito e Cavani. Dopo 16 giornate, i nerazzurri erano secondi a 4 punti dalla Juve (38 a 34), con uno di vantaggio sulla squadra di Mazzarri, cinque sulla Fiorentina e...

Francesco Parrone

Domenica 9 dicembre 2012, l’Inter batteva il Napoli (2-1): gol di Guarin, Milito e Cavani. Dopo 16 giornate, i nerazzurri erano secondi a 4 punti dalla Juve (38 a 34), con uno di vantaggio sulla squadra di Mazzarri, cinque sulla Fiorentina e dieci sul Milan. Un girone dopo, l’Inter è settima, ha raccolto 19 punti in diciotto partite, è staccata di 16 dal Napoli, di 9 dal Milan e di 8 dallaFiorentina.

Della squadra che aveva vinto a San Siro, non risultano convocati per oggi Nagatomo, Zanetti, GarganoMilito, Cassano e Palacio. Cambiasso e Guarin sono al rientro; Ranocchia non sta bene (ginocchio); Rocchi nemmeno. Di fronte a numeri del genere, bisognerebbe capire come si sia potuto materializzare un simile disastro. La prima preoccupazione della società (ore11.03) è stata invece quella di smentire la notizia data dal Corriere della Sera, secondo la quale c’era stato un contatto con Allegri per valutare una eventuale disponibilità a cambiare squadra, ma non città, nel caso in cui avesse deciso di lasciare il Milan.

Così su www.inter.it: «In merito a quanto riportato dal Corriere della Sera riguardante il futuro della panchina nerazzurra, F.C.Internazionale smentisce in modo categorico che vi siano stati contatti o richieste di contatto con l’allenatore del Milan,Allegri». Detto che nel 2004 era stato confermato Zaccheroni e a luglio era arrivato Mancini; che nel 2008, era stato smentito l’arrivo di Mourinho al posto di Mancini; che ad Allegri qualcuno in società aveva già pensato, dopo il divorzio da Leonardo, il Corriere ha sempre sostenuto che l’allenatore dell’Inter del 2013-2014 sarà Andrea Stramaccioni e non soltanto per il contratto, che scade nel 2015 («stimo Max, ma il triennale l’ho firmato io»), ma per un reale convincimento del presidente Moratti, ieri salito ad Appiano, insieme con il figlio, Angelomario, vicepresidente e con Zanetti.

Se poi, in un quadrimestre ricco solo di sconfitte, qualcuno in società ha avuto la tentazione di pensare ad un altro allenatore, non è un reato, così come non è grave dire una smentita in tempi di calciomercato. Del resto, sulla panchina nerazzurra non sempre hanno raccolto applausi neppure TrapattoniMancini o Mourinho. Quando l’Inter ha puntato su un ex allenatore del Milan, Leonardo ha vinto la Coppa Italia, ha eliminato il Bayern e ha sfiorato il sorpasso-scudetto.

Semmai bisognerebbe chiedersi perché, a giugno 2011, ha pensato di andare a Parigi, ma questa è un’altra storia. Resta il fatto che oggi l’Inter si trova ad affrontare il Napoli in una condizione di inferiorità che ha pochi riscontri nel passato. Al di là delle parole di Stramaccioni: «Vedo un gruppo sereno nonostante l’emergenza. Ci siamo allenati bene, le condizioni di chi è disponibile sono buone. Sono sereno nel lavoro e c’è voglia di fare bene in campo. Giocare a Napoli, anche se fossimo statial top, sarebbe stato comunque difficile. Sarà dura, ma vogliamo fare bene. Abbiamo iniziato qualcosa di nuovo e difficile, è stato chiuso un ciclo fantastico. Il presidente continuerà ad investire. Abbiamo capito dove abbiamo sbagliato e vedo come lavora la società». Già sentito. In Champions League andrà il Napoli: rispetto a un anno fa ha raccolto finora 15 punti in più. Fatti, non parole.