CorSera – Thohir applaude i giovani interisti. Il presidente disponibile con i tifosi…

Gustoso l’antipasto del derby. Erick Thohir se l’è gustato sino in fondo e ha pure esultato al terzo gol di Bonazzoli, il talentino del ‘97 della squadra Primavera che ha battuto (3-1) il Milan nei quarti di finale di Coppa Italia. «È stata una bella vittoria: speriamo porti bene e che giochino così anche i ragazzi della prima squadra» ha fatto sapere il tycoon indonesiano. Accompagnato dai due figli maschi, è arrivato al Brianteo a partita iniziata (16’) con l’Inter avanti di un gol (Puscas) e poco dopo il Milan ha pareggiato (Vido). E a qualcuno è venuto, quantomeno, il sospetto che il nuovo presidente non porti troppa fortuna: da quando è diventato azionista di maggioranza, infatti, Cambiasso e soci hanno conquistato 3 punti in 4 partite di campionato e vinto solo col Trapani (Coppa Italia).

Cattivi pensieri che non hanno scalfito il sorriso di un Thohir, sempre disponibile a stare in mezzo alla gente, a firmare autografi e che considera (per ora) il calcio come un divertimento, non un dramma. Scortato dai figli è andato negli spogliatoi alla fine del primo tempo, poi al bar per un tè caldo e una ciambella fritta, prima di sedersi in tribuna tra Roberto Samaden (responsabile del settore giovanile) e Bedy Moratti. Prima dei tempi supplementari, che ha seguito «rubando» patatine dal sacchetto del figlio, Thohir ha raggiunto un gruppetto di tifosi per farsi fotografare con loro. Al gol di Palazzi si è scambiato un «cinque» con l’ex a.d. Paolillo, gesto ripetuto alla fine prima di saltellare accompagnato dal solito coretto «chi non salta milanista è». «Sono felice di essere venuto perché queste sono le stelle del futuro e voglio supportare l’organizzazione delle nostre squadre giovanili —ha spiegato sorridendo —. Tutti bravi, soprattutto Bonazzoli e Donkor e mi piace pensare che qualcuno di questi ragazzi possa arrivare in prima squadra. Sì: con Mazzarri ho parlato del mercato di gennaio, ma dovete chiedere a Branca perché esiste una divisione di ruoli e voglio rispettarla».