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CorSera – Thohir, Moratti e altri 40mila per la prima a San Siro della nuova Inter

Se non è un’amichevole, poco ci manca. L’accesso alla fase a gironi dell’Europa League non è mai stata in dubbio per l’Inter, ancora prima dell’ andata in Islanda, figuriamoci dopo. Eppure, oltre a Erick Thohir (in arrivo oggi...

Francesco Parrone

Se non è un’amichevole, poco ci manca. L’accesso alla fase a gironi dell’Europa League non è mai stata in dubbio per l’Inter, ancora prima dell’ andata in Islanda, figuriamoci dopo. Eppure, oltre a Erick Thohir (in arrivo oggi pomeriggio a Milano) e Massimo Moratti, che interromperà le vacanze a Forte dei Marmi, saranno oltre 40 mila i tifosi interisti questa sera a San Siro. La squadra di Mazzarri torna a calpestare l’erba di casa dopo oltre 3 mesi, per la precisione dal 10 maggio (4-1 con la Lazio) nella serata dell’addio a San Siro di Javier Zanetti, oltre a quelli di Milito, Cambiasso e Samuel

Da allora molto è cambiato. Ieri pomeriggio, per esempio, l’ex capitano e ora vicepresidente, ha assistito, in giacca e cravatta, all’allenamento di rifinitura della squadra e si è intrattenuto, insieme al d.g. Fassone e al d.t. Ausilio, con LeleOriali, neo team manager azzurro, che ha accompagnato Antonio Conte in visita pastorale ad Appiano Gentile. Alla fine della seduta di allenamento, seguita dal tecnico azzurro in panchina con Mazzarri, uscendo dalla Pinetina, a chi gli ha chiesto di Andrea Ranocchia, Conte ha replicato: «Non solo è molto forte, ma è pure un ottimo ragazzo, un aspetto, questo, che io terrò molto in considerazione».

Un concetto simile a quello espresso da Mazzarri su Gary Medel, ultimo arrivato di casa Inter. «Come giocatore loconoscevo, ma si è dimostrato una bella persona, con grande personalità. Nei test è stato uno dei migliori e il cilenopotrebbe giocare già a Torino». Prima, però, ci sono i simpatici islandesi dello Stjarnan. «Ci sarà tanta gente allo stadio e noi sin dal debutto a San Siro — ha chiarito Mazzarri — vogliamo far vedere di essere una squadra vera, che gioca da squadra, che non molla mai, e che ha un’anima».  Il tecnico interista ha pure ribadito che ha in mente di ruotare tre moduli durante la stagione e di essere stuzzicato dall’idea di varare un 4-3-1-2. «Ma quello che conta davvero è avere a disposizione una rosa di 22 giocatori che possano giocare tutti da titolari. E se i ragazzi continueranno a seguirmi come hanno fatto sinora, credo proprio che l’Inter potrà giocarsela con tutti».

Nell’attesa di un’opportuna verifica, resta da segnalare che oltre a Dodò (leggero affaticamento) non è stato convocato neppure Alvarez (oggi va al Sunderland in prestito) per il vernissage con lo Stjarnan. Ci sarà, invece, dal primo minuto Osvaldo «perché ha bisogno di giocare» ha spiegato Mazzarri, che intende riproporlo pure contro il Torino visto che per rivedere Palacio bisognerà attendere domenica 14 settembre, sempre a San Siro, contro il Sassuolo.