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CorSera – Thohir torna e trova un’Inter più rilassata. Intanto ieri Moratti…

Venerdì Erick Thohir torna a Milano. Troverà un ambiente e una squadra con un umore molto diversi da quelli riscontrati a fine gennaio e culminati nel pareggio con il Catania, in un pomeriggio in cui tutto sembrava andare storto. La depressione...

Francesco Parrone

Venerdì Erick Thohir torna a Milano. Troverà un ambiente e una squadra con un umore molto diversi da quelli riscontrati a fine gennaio e culminati nel pareggio con il Catania, in un pomeriggio in cui tutto sembrava andare storto. La depressione è sparita, anche se nessuno pensa che il temporale sia passato. A Firenze, l’Inter avrebbe anche potuto non vincere (l’offside di Icardi sul gol dell’1-2) o vincere con un margine più ampio (le ripartenze finali mal governate, come alcune situazioni in difesa), ma questo avrebbe cambiato poco, perché anche a occhio nudo si è vista un’Inter che ha ritrovato un’anima e un gioco in linea con quello che vuole Mazzarri. Questo spiega il messaggio arrivato ieri all’alba (italiana) e firmato dal presidente Thohir: «Ci tengo a ringraziare tutti i giocatori e l’allenatore. Ora andiamo avanti così, da squadra, uniti, nei momenti buoni così come in quelli meno buoni. Grazie ad Hernanes abbiamo più opzioni a livello offensivo; Icardi e Palacio hanno dimostrato quanto possono essere pericolosi; onore a Samuel nostro guerriero. Forza Inter».

La corsa all’Europa (League) resta in salita e si prevedono altre partite complicate, ma la squadra sembra aver recuperato il senso del gioco, smarrito dopo il derby (e le vacanze). L’analisi di Mazzarri sulla trasformazione: «Da quando si è chiuso il mercato, il gruppo ha ritrovato forza e compattezza. Non credo sia un caso». In questa stagione molto speciale, l’Inter ha bisogno di certezze in tutti i sensi, dopo il traumatico cambio di proprietà del 15 novembre 2013. Era stato più rassicurante quello del 18 febbraio 1995, quando era arrivato Moratti, ieri in solitaria passeggiata nel cuore di Milano, ma itempi sono cambiati. Il calcio guarda a Oriente. E chi c’era allora, oggi ha i capelli grigi e la valigia in mano.