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José Mourinho chiama Javier Zanetti, la notizia è di ieri e ha scosso il mondo nerazzurro. Il Corriere della Sera entra in argomento: «Quando è suonato il cellulare, il giocatore tutto si sarebbe aspettato tranne che lo Special One potesse proporgli di trasferirsi a Londra per continuare a giocare nella prossima stagione con il Chelsea, prima di iniziare (dal luglio 2015) a fare il dirigente con un ruolo operativo nell’area tecnica. Un’offerta da valutare bene prima di prendere una decisione definitiva: non arriva da un tecnico qualsiasi, ma da Mourinho al quale il capitano interista è legato da un rapporto di stima e affetto, oltreché da cinque trofei in due anni vinti insieme. Ben diverso da quello non proprio idilliaco con Mazzarri, che l’ha ormai relegato al ruolo di capitano non giocatore. E Zanetti, invece, vorrebbe ancora giocare, confortato dai brillanti test atletici. Dopo il grave infortunio del 28 aprile 2013 a Palermo (rottura del tendine d’ Achille) e il recupero a tempo di record, il giocatore era tornato in campo a San Siro (10 novembre) negli ultimi 12 minuti della partita con il Livorno. Applausi e consensi non formali, prima della panchina a Bologna, della partita intera con la Samp, dei 70 minuti con il Parma, dei 68’ nel derby e degli 8’ all’Olimpico con la Lazio, quando era entrato al posto di Ranocchia, dopo il gol di Klose. L’ultima apparizione in campo di Zanetti risale al 9 gennaio, 61 minuti a Udine in Coppa Italia: da allora sette panchine consecutive che hanno fatto capire al giocatore di non rientrare più nei piani dell’allenatore. Per Zanetti, la priorità resta l’Inter, perché al cuore non si comanda: lui vorrebbe giocare un’altra stagione, però è impensabile che in società gli propongano il rinnovo del contratto, mentre Mourinho gli offre l’opportunità di un anno in Premier».
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