Il presidente dell'Empoli, Fabrizio Corsi, a Tuttosport: "Non mi pare che la Juventus abbia meno sostanza nella rosa"
Il presidente dell'Empoli, Fabrizio Corsi, ha rilasciato un'intervista a Tuttosport anche in vista di Juve-Empoli di sabato:
«Abbiamo preso una boccata d’ossigeno, perché ci sentivamo su una via senza ritorno. Il cambio di allenatore è stato dettato proprio dalla volontà di non accettare i risultati. Nicola richiede grande volontà, atteggiamento umile e aggressivo. Cose che secondo me ci sono mancate: per esempio eravamo ultimi nella classifica dei duelli individuali vinti. Sicuramente abbiamo una squadra più votata all’aspetto tecnico, però per far giocare un po’ meno gli altri ed essere più efficaci nelle transizioni mi sembra che sia l’allenatore giusto. La prima partita ci ha mostrato questo».
Ora c’è la Juve, che meno di un anno fa, il 22 maggio, fa lasciava Empoli con le ossa rotte, sconfitta 4-1 e penalizzata di 10 punti prima della partita. Sorpreso di trovarla in testa?
«La Juve aveva vissuto una stagione difficilissima da gestire, per l’allenatore e per la società. Di sicuro tutto questo ha avuto riflessi negativi su gioco e risultati, però il lavoro fatto l’anno scorso sta dando frutti. Ora che la Juventus è in testa si comincia a rendersene conto, ma io non capisco come si potesse pensare a un'Inter strafavorita: le ho sempre viste alla pari. E la Juventus senza impegni di coppa può avere un piccolo vantaggio: se l’Inter può incappare in una giornata negativa è dopo una partita di coppa, come l’anno scorso contro di noi. Non mi pare che la Juventus abbia meno sostanza nella rosa e poi c’è stato l’inserimento dei giovani, sicuramente fra le cose più positive di quest’anno, che credo possa riequilibrare qualche differenza tecnica: quando vedo giocare Yildiz... È un talento a cui non manca nulla e che è nel posto giusto per crescere. Alla Juventus e a Torino gli atleti sono atleti più che attori, per tornare al discorso di prima. È un po’ quello che, in piccolo, capita da noi, dove la grande tranquillità della piazza aiuta, soprattutto i giovani».