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Questa sera l'Italia di Giampiero Ventura, affronta Israele, nella prima gara ufficiale,per le qualificazionia ai Mondiali di Russia 2018. Il Corriere dello Sport, per l'occasione, ha intervistato Mario Corso, che nel 1961, con una doppietta, stese gli israeliani nello spareggio d’andata per l’accesso ai Mondiali del 1962: "Che ricordo di quella gara? Era l’Italia degli oriundi, con Altafini, Sivori e Lojacono, e sapevamo di essere più forti, ma al 38’ eravamo sotto di due gol. In campo ci guardavamo e quasi non ci credevamo. Sivori era tra i più arrabbiati: andò a recuperare la palla che era finita vicina a dei bidoni dell’immondizia e urlò a un fotografo italiano che era lì vicino di scattargli una foto perché quelli (i bidoni, ndr) erano come loro (gli azzurri, ndr). Poi Lojacono e Sivori riportarono la sfida in parità, poi io segnai due volte, la prima su punizione con la classica "foglia morta". Sapevo tirare solo a quel modo però i portieri non riuscivano a prenderla. Non ho mai neppure pensato di calciare in un altro modo. Cosa disse il ct di Israele dopo quella gara? Dichiarò ai giornalisti che avevano perso contro il piede sinistro di Dio. E’ stato forse il più bel complimento che ho ricevuto nella mia carriera. Come fu giocare in Israele in quegli anni? Non mi ricordo particolari problemi. Fu una trasferta di normale, senza difficoltà di ordine pubblico per noi. Stasera cosa mi aspetto dagli azzurri? Sono senza dubbio favoriti perché l’Italia è più forte, ma ancora non è una squadra. I nuovi e i vecchi vanno messi insieme e Ventura ha molto da lavorare. Sarà dura sostituire Conte? Conte ha fatto bene e ha ricostruito l’Italia dopo i deludenti Mondiali del 2014, ma non dimentichiamoci che agli ultimi Europei siamo arrivati ai quarti di finale. Come l’Islanda... Non mi sembra che tutto sommato abbiamo fatto sfracelli o che il nostro risultato sia stato molto esaltante"
(Corriere dello Sport)
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