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Costa (CorSera): «Bonolis, parole al vento. Il Milan di Capello e l’Inter di Mou…»

Lorenzo Roca

Una cruda reprimenda a Moratti e Bonolis giunge oggi dalle pagine del Corriere della Sera, a firma Alberto Costa: «Il ricorso ad un supporter, per quanto vip, rappresenta un salto di qualità. Un tempo per far valere le proprie ragioni si...

Una cruda reprimenda a Moratti e Bonolis giunge oggi dalle pagine del Corriere della Sera, a firma Alberto Costa: «Il ricorso ad un supporter, per quanto vip, rappresenta un salto di qualità. Un tempo per far valere le proprie ragioni si utilizzavano le cosiddette sedi competenti (Lega, Federcalcio, Aia e ogni tanto magari ci scappava pure un’interrogazione parlamentare), oggi invece tocca al Bonolis di turno denunciare le vessazioni cui in campo è sottoposta la propria squadra del cuore (l’Inter nella fattispecie) visto che il Palazzo sta tentando di tirare la volata verso la qualificazione in Champions ad una formazioneconcorrente (il Milan), fa nulla se reduce da una tumultuosa sfida (a Firenze) in cui le decisioni arbitrali sono andate in direzione sostanzialmente opposta ai sospetti del tifoso vip di cui sopra. Da una parte un presentatore (il Bonolis) e unpresidente convinto di essere finito al centro di oscure trame (Moratti); dall’altra il direttore della tv di Stato rossonera (Suma) che accusa il presidente di essere il ventriloquo del presentatore e un amministratore delegato incavolato nero (Galliani). Calma, amici! Quanto blaterare per nulla! E sì che proprio voi dovreste essere vaccinati contro le singolari coincidenze del calcio! Come definire altrimenti, in effetti, quello che è accaduto proprio al Milan (targato Capello) e all’Inter (versione Mancio/Mou)? Tra il 24 gennaio ’93 (rigore di Savicevic al Genoa) e il 19 marzo ’95 (rigore di Albertini alla Samp), dunque su un totale di 74 gare di campionato, i rossoneri di don Fabio che non erano proprio gli ultimi arrivati visto che giusto in quel periodo si sarebbero aggiudicati 2 scudetti e una Coppa dei campioni, furono premiati con un solo penalty afavore (peraltro fallito prima da Savicevic e poi, nella ripetizione, da Costacurta) in data 13 febbraio ’94 (Milan-Cremonese1-0). Al contrario tra il 2 marzo ’08 (rigore sprecato da Zalayeta in Napoli-Inter) e il 20 settembre ’09 (rigore di Jeda a Cagliari) i nerazzurri che, allora come oggi avevano Moratti presidente, si ritrovarono per 53 partite consecutive senza unrigore contro. Perché la verità è che la palla è rotonda e rotola come pare a lei. Con buona pace di Bonolis e di chi si prende la briga di rispondergli».