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Dalle pagine del Corriere della Sera Alberto Costa solleva dubbi sulla politica di mercato del nuovo presidente Erick Thohir: «Non serviva l’ultima striscia di gare senza vittorie per rendersi conto di certe smagliature nell’organico dell’Inter. Dalla notte del successo sul Livorno i nerazzurri hanno infatti messo assieme una preoccupante serie di 3 pareggi e una sconfitta. C’è di meglio nella vita. Meritoria, da qualsiasi parte la si rigiri, l’opera di Walter Mazzarri che ha trasformato l’armata brancaleone della scorsa annata in un’entità molto meno istrionica e precaria. Ora che però certi limiti strutturali stanno venendo al pettine, il tecnico (giustamente) chiede rinforzi. Esempio: visto che Palacio, suo malgrado, sta conducendo un’esistenza da eremita dell’area di rigore, serve un attaccante, Lavezzi o chi per lui, che ne allenti la solitudine. Questa esigenza tecnica ormai imprescindibile dovrebbe trovare voglioso di ben figurare Erick Thohir, il nuovo padrone, e invece che cosa riportano i dispacci relativi al calciomercato invernale? Che un nuovo attaccante arriverà ma dopo una cessione di peso (Guarin al Chelsea). Domanda: se lo scenario è questo, se prima di acquistare serve dismettere, era proprio indispensabile puntare su di un indonesiano dal braccino corto? Non bastava Massimo Moratti, lui almeno certamente interista a prova di contraffazioni?».
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