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Costa: “Tifosi inglesi che partono ora non entreranno allo stadio”

Andrea Della Sala

Il sottosegretario al Ministero della Salute Andrea Costa, ha nuovamente avvertito i tifosi inglesi per la sfida di Roma con l'Ucraina

st:"Chiunque partirà dall’Inghilterra o chi è partito ieri o l’atro ieri sicuramente non potrà andare a vedere la partita", ha detto Sky TG24.

“Quando prendemmo la decisione di emettere il provvedimento che prevede la quarantena di cinque giorni per chi arriva dall’Inghilterra - ha sottolineato Costa - lo abbiamo fatto con senso di responsabilità e nella consapevolezza che era un provvedimento che andava a tutela della salute dei nostri concittadini, per contenere un eventuale contagio. È chiaro che siamo di fronte a una regola emessa dal nostro governo che deve essere assolutamente rispettata". "Noi ci auguriamo che anche in questo caso prevalga il senso di responsabilità e mi auguro che i tifosi inglesi non partano per venire in Italia, perché devono sapere con estrema chiarezza che chiunque partirà dall’Inghilterra o chi è partito ieri o l’atro ieri sicuramente non potrà andare a vedere la partita”, ha sottolineato Costa.

Il sottosegretario ammette che "un po’ di preoccupazione c’è ma confidiamo nel senso di responsabilità, da più parti siano arrivati gli appelli ai tifosi inglesi di rimanere nel loro paese, di non venire in Italia, c’è una regola ben chiara che il nostro paese ha introdotto cioè l’obbligo di quarantena, quindi ci auguriamo che venga rispettato. Dopodiché dobbiamo controllare, verificare, sono stati messi in campo tutta una serie di iniziative che sicuramente permetteranno il controllo rigido e il rispetto di questa regola”.

Quanto alle sedi delle partite, Costa ricorda che "circa due mesi fa fu il premier inglese a dire che sarebbe stato opportuno giocare più partite in Inghilterra perché in quel momento era uno tra i Paesi col minor numero di contagi. Oggi oggettivamente lo scenario è cambiato e, se era una riflessione di buon senso, allora lo è anche adesso, quando diciamo che forse sarebbe stato opportuno, valutando la situazione dei contagi in Inghilterra, valutare l’ipotesi di individuare altre sedi". "Non dobbiamo dimenticare che in un momento come questo - ha sottolineato Costa - al primo posto dobbiamo mettere la tutela della salute pubblica, garantendo lo svolgimento degli eventi, ma con prudenza. Se tutto sommato l’Uefa avesse preso in esame l’ipotesi di trasferire le sedi sarebbe stata un’ipotesi di buonsenso e razionale".

"Mi pare di assistere in queste ultime ore a uno scarico di responsabilità tra Uefa e governi degli Stati", afferma il sottosegretario. "L'Uefa aveva chiesto delle percentuali di pubblico in presenza, ma ricordo - ha sottolineato Costa - che le decisioni ultime in materia di sicurezza sanitaria spettano agli Stati. Noi decidemmo per il 25%, che era la percentuale minima. Lo abbiamo fatto con prudenza e oggi siamo contenti di quella scelta. Per quanto riguarda finale e semifinale - ha affermato Costa - oggettivamente pensare a 60mila tifosi dentro uno stadio in Inghilterra una qualche preoccupazione la provoca. Mi auguro che sotto questo aspetto ci siano delle riflessioni di responsabilità. C'è ancora tempo per rivedere i numeri. Per rivedere la sede - ha concluso - mi rendo conto che non ci siano più le condizioni, ma sul cautelarsi rispetto al numero dei tifosi e gli accessi allo stadio forse una riflessione sarebbe opportuno farla".