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Costacurta: “Champions, metto l’Inter terza. Ammirato da questi 2 giocatori”

Costacurta Inter Onana
Le parole dell'ex difensore: "L’Inter è forte dal punto di vista tecnico e comportamentale, due cose che, in un gruppo che funziona"
Marco Astori Redattore 

Intervenuto ai microfoni di SportWeek, Billy Costacurta, ex difensore, ha parlato così della nuova Champions League che partirà martedì: «Metto l’Inter sul terzo gradino, il Real sul secondo e il Manchester City sul primo. Perché il City più in alto del Real, a differenza dei pronostici comuni? Perché è vero che il Real con Mbappé ha preso il giocatore più forte al mondo, ma ha perso Kroos, che era il suo equilibratore. Il City mi sembra più squadra».

Costacurta: “Champions, metto l’Inter terza. Ammirato da questi 2 giocatori”- immagine 2

Perché l’Inter terzo incomodo?

«Mi piace la sua qualità e fluidità di gioco e di giocatori che portano a riversare continuamente palloni nell’area avversaria. L’Inter è forte dal punto di vista tecnico e comportamentale, due cose che, in un gruppo che funziona, vanno insieme. Sono sempre ammirato da ciò che fa Lautaro anche quando non segna, le sue scivolate a togliere palla al difensore che avanza, le sue rincorse all’indietro per aiutare i compagni: quando uno come lui, nato per far gol, si dispone al sacrificio in questa maniera, per giunta con la fascia di capitano al braccio, è logico che tutti gli vadano dietro. Allo stesso modo resto ammirato da Calhanoglu, che si applica come un difensore aggiunto. A convincermi dell’Inter, anche in chiave Champions, è questa attitudine, questa mentalità».


Costacurta: “Champions, metto l’Inter terza. Ammirato da questi 2 giocatori”- immagine 3

Quanto c’è di Inzaghi in questa mentalità?

«Tanto, ma non dimentichiamo che l’Inter negli ultimi 4-5 anni è sempre stata la più forte, almeno in partenza. Ed è merito delle operazioni fatte sul mercato da Marotta e Ausilio, che nella scelta di un giocatore hanno appunto sempre privilegiato le doti morali e non solo quelle calcistiche in senso stretto. L’Inter prende giocatori che danno l’impressione di dare sempre tutto per centrare la vittoria. E i nuovi cercano di arrivare alla stessa voglia che dimostrano coloro che da più tempo vestono la stessa maglia. In questo senso le altre italiane mi sembrano più indietro».

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