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Inter e Milan avranno due gironi differenti.
«Chiaramente il gruppo dell’Inter sulla carta è passabile, ma una squadra come il Salisburgo, con tanti giovani interessanti, in una gara può sempre metterti in difficoltà. E le trasferte con Benfica e Real Sociedad non saranno una passeggiata».
Inter e Milan dunque reduci da un grande mercato, forti e in lotta per lo scudetto. Vede però delle criticità su cui porre attenzione?
«Il Milan non avrà problemi a centrocampo e in attacco, pongo quindi l’attenzione sulla difesa. La stagione di Pioli passa dalle prestazione di Tomori, Thiaw e Kalulu: se alzeranno il livello rispetto all’anno scorso, allora il Milan potrà arrivare in fondo in ogni competizione. Questa è la grande incognita».
E l'Inter?
«Se i nerazzurri eguagliassero l'asticella raggiunta l'anno scorso, avrebbero già ottenuto un grande successo. Credo che il rebus per Inzaghi sia in attacco dove ha perso Dzeko e Lukaku, però se Thuram sarà sempre quello visto contro la Fiorentina, allora... Tenendo presente questo Lautaro: dopo il Mondiale, giocato male, gli è scattato qualcosa e oggi si sente un grande attaccante e non ne vedo in giro molti più forti di lui».
Che idea si è fatto della vicenda Lukaku?
«Credevo che l'Inter fosse la sua confort zone. È stato sorprendente pensando ai suoi moti d'affetto verso l'ambiente nerazzurro, i baci alla maglia. Cose che poteva evitare e che alla lunga stufano. Diciamo che Lukaku probabilmente è un po' labile nei sentimenti».
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