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Dell'ottavo di finale tra Inter e Porto ha parlato, a La Gazzetta dello Sport, l'ex calciatore dei lusitani e dell'Atalanta Costinha:
"Lui e Conceiçao, due vecchi amici, faranno una bella partita a scacchi in questa sfida: prevedo una qualificazione apertissima, anche se nessuna sa oggi cosa ne sarà delle squadre di questa Champions dopo il Mondiale».
«Nessuna delle due. Il Porto sa che dall’altro lato ci sono giocatori di qualità superiore e con più esperienza a certi livelli, da Dzeko a Barella, da Lautaro a Calha. Capisco che l’Inter abbia esultato perché poteva beccare Guardiola o Ancelotti: il Porto sta un gradino più giù... Ma guai a sottovalutare il Dna di quella squadra».
«Lo conosco bene, è l’obbligo di onorare la maglia ogni giorno: al Porto il lunedì si corre come la domenica. E ti insegnano a non aver paura di nessuno: ricordate come hanno eliminato la Juve di Ronaldo? Questo Dna, questa appartenenza, porta Sergio a sedere ancora su quella panchina: per ciò che ha fatto meriterebbe già una big».
«L’attaccante Taremi lo conoscono tutti, segna valanghe di gol. Ma guardate chi lo accompagna: il brasiliano Evanilson è interessantissimo. Ma faccio un altro nome che testimonia il lavoro fatto da Conceiçao: l’esterno Galeno è diventato imprendibile e fa i movimenti giusti».
«Il k.o. a Torino, unito agli altri, ci dice che quest’anno in Italia qualcosa non va. Ma questa squadra ha eliminato il Barça: vorrà pur dire qualcosa».
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