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In un'intervista con Porto Canal, l'ex giocatore del Porto, Costinha, ha parlato della squadra che ha vinto la Champions League nella stagione 2003/2004, mettendo in evidenza la "fame" dei giocatori e l'influenza di José Mourinho: "Dopo la sconfitta contro la Belenenses per 3-0, Mourinho si è rivolto alla squadra e ha detto: "da oggi giocano i miei, quelli che sanno giocare sotto la pioggia, il sole, la sabbia, i ciottoli, se piovono coltelli, si va in campo e si dà tutto per la squadra", e da lì ho giocato sempre. C'erano giocatori affamati, che volevano vincere, crescere e giocare. Avevano fame di vincere e non sono venuti al Porto per pensare di andare poi a Milano, no. Sono venuti al Porto per vincere senza secondi fini".
Poi Costinha ricorda quando chiese al presidente di essere ceduto dopo un confronto con Mourinho: "Il giorno del mio compleanno ho invitato i miei compagni a cena e poi a bere un drink, lo sapevano tutti perché al Porto si sa sempre tutto. La domenica prendiamo due gol dal Maritimo e pareggiamo. Quando siamo tornati al centro d'allenamento, ho visto che c'era la macchina del presidente, c'era sicuramente qualcosa che non andava. Mourinho entra nello spogliatoio, e non è mai andato nello spogliatoio dei giocatori, inizia a parlare e punta me: "sei il responsabile per il pareggio contro il Maritimo. Hai preso i giocatori per la notte del tuo compleanno. Se non vinciamo il campionato e la Champions League è colpa tua". Ho detto al presidente che a gennaio volevo andarmene, non volevo più rimanere. E 'stato così difficile spogliarmi per iniziare l'allenamento. E sul campo durante l'allenamento, José parlava con me come se niente fosse".
(O Jogo)
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