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Coutinho: “Europa League, per me conta vincerla. Klopp ci ha cambiati”

E sui tifosi l'ex nerazzurro ha detto: "Mi emoziono quando vedo un bambino indossare la mia moglie o sento qualcuno fare il mio nome"

Eva A. Provenzano

Mancano poche ore poi il suo Liverpool si giocherà la finale (a Basilea) di Europa League contro il Siviglia. E proprio dell'evento, delle sue aspettative, ha parlato l'ex nerazzurro Philippe Coutinho: "In Brasile usiamo l'espressione "Ci ha colpito il palo" e noi lo abbiamo fatto in diverse occasioni di recente, quindi sarà importante per noi aver raggiunto qualcosa e vincere. Sarà speciale per tutti noi, per il club, per la squadra. Personalmente per me vincere quel trofeo sarebbe la cosa più importante. La conseguenza positiva sarebbe un posto in Champions League, ma la squadra soprattutto è concentrata su questo trofeo. Abbiamo sbagliato "colpito il palo" in un paio di occasioni quindi è veramente importante se vinciamo l'Europa League. Klopp ha esperienza nelle competizioni europee, è un grande allenatore, ha fatto alcuni cambiamenti da quando è arrivato e il più grande è stato quello di cambiare la nostra mentalità e rendere i giocatori in grado di pensare che possono effettivamente pensare qualcosa".

RESPONSABILITA' CONDIVISE - Il brasiliano ha anche aggiunto: "Passo dopo passo, verso la fine della stagione, il Liverpool ha migliorato le prestazioni e ora è vicino a vincere qualcosa. Serve tempo perché le cose diano il suo frutto. Dopo sei mesi stiamo per giocare la seconda finale e questa è una grande opportunità, sicuramente i cambiamenti apportati da Klopp hanno avuto un ruolo importante. Se mi sento responsabile dell'attacco? E' una responsabilità condivisa con tutti. Chi gioca in attacco avrà la responsabilità di segnare e di dare il suo contributo alla causa della squadra per vincere il trofeo. Recentemente abbiamo dimostrato che chiunque di noi può segnare e fare bene". 

I TIFOSI - Cou si commuove sempre quando pensa ad una cosa: "Mia moglie mi ha detto che durante l'intervallo della partita con lo United cantavano il mio nome. E' un onore, non solo questo. Ogni volta che qualcuno dice il mio nome o vedo un bimbo con il mio nome sulla sua maglia o vedo cose del genere per me è un'emozione".