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Coutinho, la Serie A non ti ha capito. Il brasiliano come Henry, Aubameyang, Bergkamp…

L'Inter lo ha ceduto per 15 milioni, ora il Barcellona lo ha acquistato dal Liverpool a 160 milioni

Andrea Della Sala

Coutinho ha firmato per il Barcellona che ha versato 160 milioni di euro nelle casse del Liverpool. L'ex Inter, uno dei cinque calciatori più forti del mondo, uno che Bartomeu ha pagato come nessun altro giocatore nella storia del club, 160 milioni, perché nessun presidente prima di lui aveva avuto a disposizione il patrimonio maturato con la cessione di Neymar. È il trasferimento di cui si parla da più di un anno. Ora parlerà il campo ma più o meno già sappiamo cosa dirà. Coutinho è l’antidivo per eccellenza e per carattere, il divismo ce l’ha nei piedi, il suo sguardo è lo sguardo triste del ragazzino brasiliano cresciuto al sole ma abituato alle ombre del disagio, ai pochi soldi che la sua famiglia rimediava ogni giorno per tirare avanti e per consentirgli comunque di giocare a pallone con il Vasco in una Rio de Janeiro molto poco turistica. Con Klopp è cresciuto negli ultimi due anni.

Ora tutti pensano all’altro Coutinho, quello che l’Italia non capì, si rigirò fra le mani e infine espulse come la classica promessa mutata in delusione, all’incompreso che arrivò all’Inter per 4 milioni di euro immaginando chissà cosa, ma qualunque cosa immaginasse non si è mai realizzata. Aveva 18 anni. Come tanti altri ragazzi stranieri, Henry, Bergkamp, il giovane Elber e persino Aubameyang, Coutinho è transitato denunciando il limite del nostro calcio, che non sa credere nei giovani, non si fida, non ha la visione più ampia. E poi, come ricorda Stramaccioni, li sacrifica sull’altare delle plusvalenze (i 15 mln offerti dal Liverpool). Salvo poi mangiarsi le mani. L’arrivo di Coutinho consentirà a Valverde di realizzare il proprio Barça da sogno: un 4-4-2 alla Ferguson, con i due esterni che tagliano come lame di coltello, piedi, fisico e pensiero, più un rosario di varianti tecnico-tattiche. Il Manchester aveva Ronaldo e Giggs, con Rooney e Tevez davanti. Il Barcellona potrebbe avere Coutinho e Dembelé ai lati con Messi e Suarez davanti. Semplicemente spaventoso, soprattutto tenendo conto dei fantastici miglioramenti che Klopp ha ottenuto dal Coutinho tattico e insieme risolutivo della scorsa stagione. Careca sostiene: «È il giocatore che più mi ricorda Zico». Hai detto niente. Poteva l’Inter capirlo già sei anni fa? Forse sì. In fondo stanno lì apposta, per capire di più e guardare dove nessuno vede. Lo stesso andrebbe chiesto a Mourinho: possibile che non t’eri accorto che De Bruyne aveva le stimmate del fenomeno? Solo tre partite in un’intera stagione al Chelsea.

(La Repubblica)

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