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La Serie A è in rosso, profondo rosso: nel 2014-15 ha perso 365 milioni di euro contro i 220 milioni dell'annata precedente. Il dato è pesantissimo anche perché non viene preso in considerazione il Parma, fallito mesi fa e esentato dalla pubblicazione dei documenti contabili. La situazione gestionale è precipitata a cuasa dell'aumento dei costi e per la riduzione delle plusvalenze, a cui vanno aggiunti gli effetti negativi della sparizione delle compartecipazioni. L'indebitamento al netto dei crediti in Serie A è aumentato di 100 milioni di euro e ora ha raggiunto 1,7 miliardi di euro. IN tutto ciò da rilevare anche come le esposizioni verso le banche siano aumentate dell'11% e quelle verso i fornitori del 6%. C'è grossa carenza di capitali e il cambio di passo a livello di managerialità che si auspicava non c'è stato. Milan,Roma e Inter sono le società messe peggio. Basti pensare che nel 2015 Fininvest ha immesso nel Milan 150 milioni di euro e il deficit a fine 2014 era di 91 milioni (125 se consideriamo anche il 2014-15). Nel 2014-15 l'Inter di Thohir ha registrato una perdita di 140 milioni mentre la Roma di Pallotta di 41 milioni di euro. Ben 12 società su 19 hanno chiuso l'ultimo bilancio in rosso. La FIGC è preoccupata per gli squilibri in vista del Fair Play Nazionale che dal 2018-19 imporrà il pareggio di bilancio. Chi non riuscisse a farcela vedrebbe porsi scenari inquietanti: o ricapitalizzazione o cessione di giocatori oppure, dal 2017, blocco del calciomercato e diniego dell'iscrizione alla Serie A.
(Gds)
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