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Cravero: “Inter, futuro roseo. Nessun problema a centrocampo per Spalletti, Lautaro…”

L'ex capitano del Torino ha parlato dell'Inter e della prima uscita stagionale

Andrea Della Sala

Domenica sera l'Inter sarà di nuovo in campo e a San Siro affronterà il Torino di Mazzarri. L'ex capitano granata, Roberto Cravero, intervistato da Tuttosport, ha parlato dell'avvio di stagione dell'Inter e delle potenzialità della squadra nerazzurra

«La serata di Reggio Emilia non deve essere interpretata come la bocciatura complessiva di una rosa che invece è competitiva. E’ stata la somma di tante prestazioni individuali non all’altezza. Faccio fatica a salvare qualcuno, a parte Asamoah e D’Ambrosio. Oltre ad Handanovic che ha subito gol solo su rigore. Senza dimenticare le assenze pesanti. Ci sono molto alibi».

Ma una grande squadra, con una rosa appena arricchita dal mercato, non dovrebbe riuscire a sopperire a questi inconvenienti?

«Non è facile fare a meno, nella stessa partita, di Nainggolan, Skriniar, Vrsaljko e Perisic che ha giocato solo un tempo. Al di là della rilevanza delle assenze individuali, la loro presenza avrebbe assicurato a Spalletti più alternative. Invece la formazione è stata quasi obbligata: l’allenatore non aveva molte possibilità di scelta».

Quindi non bisogna esagerare con i commenti pessimistici?

«Nell’arco di un campionato ci sta di andare incontro a una giornataccia. Non vuol dire nulla. La prima partita è sempre particolare. Il futuro mi sembra roseo. Ho visto impegno da parte di tutti. L’atteggiamento di Lautaro Martinez, ad esempio, mi è piaciuto».

Quello di Reggio Emilia può essere il ruolo giusto per l'argentino?

«Sì, in Argentina con la maglia del Racing faceva la seconda punta».

Ma Lautaro può rendere anche alle spalle del centravanti, come succede nel 4-2-3-1?

«Sì, non cambia molto. Forse solo il fatto che in questo modo toglie meno spazio a Icardi. Ma non è una questione di posizione. Non possiamo pensare che un ragazzo di 20 anni, appena arrivato da un campionato completamente differente, riesca a fare la differenza alla prima partita ufficiale in Italia. Ha fatto un paio di buoni inserimenti nei primi minuti. Poi è calato alla distanza. Può avere inciso anche il campo che danneggiava chi doveva attaccare più di chi era chiamato a difendere il vantaggio».

Ma non c’è un limite strutturale nell’organico dell’Inter? Il club nerazzurro ha cercato Modric senza riuscire a prenderlo: questo non lascia un vuoto nella zona più importante del campo?

«Ma non credo che sia questo il discorso giusto. Quando tu provi a prendere un fuoriclasse come Modric, non vuol dire che hai un buco da riempire. Significa che vuoi andare a prendere uno dei migliori al mondo in quel ruolo. Come la Juventus che ha preso Cristiano Ronaldo anche se aveva già ottimi attaccanti in rosa. Ha voluto il numero uno. A centrocampo l’Inter è già coperta. Modric avrebbe rappresentato un miglioramento importante. Ma non è che senza di lui mancano gli interpreti».

Le sembra che ci siano giocatori in grado di costruire il gioco da playmaker?

«Sì. Vecino è nazionale uruguaiano. Gagliardini è un centrocampista emergente ed è nel giro dell’Italia. Brozovic poco più di un mese fa ha disputato la finale Mondiale. Borja Valero è un’ottima alternativa. Stiamo parlando di giocatori validi. Senza dimenticare che Nainggolan, all’occorrenza, potrebbe giocare anche a centrocampo, non solo da rifinitore nel 4-2-3-1. E mi viene in mente che Skriniar in Nazionale viene utilizzato davanti alla difesa. Certo con compiti prevalentemente di copertura, diversi rispetto a quelli chiesti ai due centrocampisti dell’Inter. Ma è solo per ricordare che le alternative non mancano a disposizione di Spalletti».

Quindi, nonostante la partenza in testacoda bisogna restare ottimisti sulla squadra di Spalletti?

«Sì, credo che l’Inter sarà competitiva sia in campionato che in Champions League».

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