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Lo avevano definito 'il babbeo' del Belgio quando nel 1998 la Nazionale non si era qualificato agli ottavi dei Mondiali. Questa volta nel mirino della stampa, in realtà quella estera, è finito Lukaku, individuato come il maggior responsabile del 'fallimento' belga.
E Gert Verheyen ha parlato proprio della sua esperienza e del calciatore nerazzurro: «Mi chiesero come ci sentiva ad essere definito come il babbeo del Belgio. Me lo ricordo ancora molto bene. In quel momento non ti senti più un calciatore, ma una persona che viene umiliata. Bisognerebbe ricordare che dietro ogni calciatore c'è una persona. Certo si può dire sicuramente se qualcuno ha giocato male. Facciamo anche quello, è il nostro lavoro. Ma non così».
«È un bene che queste critiche non siano arrivate dalla stampa nelga. Lukaku ha avuto periodi in cui è stato criticato. Avrebbe potuto fermarsi subito. Se avessimo giocato tre partite con lui ci saremmo sicuramente qualificati. E se non lo avessimo avuto negli ultimi 8 anni, avremmo vinto la metà delle partite che abbiamo vinto», ha aggiunto.
(Fonte: sporza.be)
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