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Croazia, Stimac: “Il calcio è dei poveri, vi spiego perché. Tra PlayStation e computer…”

Gianni Pampinella

L'ex giocatore della nazionale croata, semifinalista a Francia 98, analizza lo sviluppo del calcio nel suo paese

Igor Stimac, ex giocatore della nazionale croata, semifinalista a Francia 98, analizza il cammino della Croazia in Russia e lo sviluppo del calcio nel suo paese in una interessante intervista concessa a El Pais. "Il croato è il miglior combattente del mondo. Questo è il motivo per cui siamo sopravvissuti per così tanti anni. Quando tutti vanno giù, noi saliamo. Non moriamo mai. È così che siamo, questa è la nostra tradizione. Quando un croato mette la maglia della sua squadra, il mondo cambia. Sai cosa disse Napoleone? Dammi 100.000 croati e io conquisto il mondo. Ci sono talenti e allenatori, niente di più. Le grandi potenze investono milioni in campi, analisti...Il calcio è un gioco. Da dove vengono i migliori giocatori? Dai ricchi? Vengono da posti dove non c'è niente, è lì che si trova il talento. Nelle grandi città, dove i bambini giocano con la PlayStation e i computer non c'è il calcio. E la Croazia, grazie a Dio, non ha ancora niente. Il calcio appartiene ai poveri. Quanti giocatori hanno lasciato Barcellona negli ultimi 10 anni dopo Messi? Uno o due. E quanti soldi investono? Fanno le loro scuole in tutto il mondo per raccogliere, non per formare giocatori. La logica di grandi squadre come Madrid e Manchester non è quella di investire nella formazione, non hanno il tempo di aspettare i giocatori. I poveri formano giocatori: Croazia, Africa, Argentina, Brasile".

(El Pais)