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Crosetti: “Lo conosciamo Conte, sbraita per avere: lo fa sempre. Il paradosso all’Inter è…”

La riflessione del giornalista su Repubblica

Redazione1908

Non è ancora nato il grande amore tra Antonio Conte e l'Inter, secondo Maurizio Crosetti. E i primi segnali raccontano di qualche difficoltà. Ecco cosa scrive il giornalista su Repubblica: "Non che i due si separeranno, questo no, ma il grande amore è un’altra cosa. Lo conosciamo, Antonio Conte. Lo anima il tumulto interiore, quella scontentezza cosmica che si trasferisce alle sue squadre sotto forma di pressione continua, di efficace eppure insopportabile martello. I colpi di maglio, stavolta, sono stati diretti addirittura alla proprietà cinese dell’Inter: che non compra, che non spende, che non lo accontenta. Risultato: un paio di conferenze stampa "agghiaggiandi", urlando al mondo che il progetto è in ritardo e che mancano giocatori anche se ce ne sono troppi. Lui lo fa sempre: sbraita per avere, e sbraita due volte quando non ha. Che abbia perso la prima contro la Juve è un dettaglio".

Conte e la scelta Inter:"Ecco, lui e l’Inter ricchissima si sono scelti (Conte ha pure detto no alla Roma) e cosa succede? Succede che a fine luglio il paradosso di Antonio è quasi un classico da manuale di filosofia del liceo: narra, quel paradosso, dell’allenatore che allena un club da mille euro, anzi da un milione di euro, eppure a cena gli stanno portando una mozzarella e neanche di bufala. Sarà mica il mercato nerazzurro, quella bufala?"

Il mercato nerazzurro:"Antonio Conte ha vinto scudetti alla Juve quasi con i fichi secchi, e ha giocato un grande Europeo con una Nazionale dove in attacco saltellavano Zaza e Pellè. Ebbene, quest’uomo ha mollato la Juventus senza ovviamente immaginare che un giorno sarebbero arrivati Higuain e Cristiano Ronaldo e il difensore bambino pagato 80 milioni, l’ha mollata perché voleva di più e adesso all’Inter non riescono a prendergli Lukaku o Dzeko, senza offesa non proprio Neymar e Pelé (con una elle sola). La sorpresa è grande, e i tifosi interisti hanno una faccia un po’ così. Aspettavano un motivatore alla Mourinho e si trovano un signore che piange miseria. Era stato presentato con quel video della limousine, tra i grattacieli di Milano che un po’ sembra Nanchino, seduto accanto al giovane presidente Zhang che sta in cima a un impero mondiale. Pareva fatta, e gli juventini già si mangiavano il fegato per colpa del loro amato "traditore", il capitano Antonio che certamente avrebbe trasformato quella banda di fiacchi in un gruppo elettrizzato, formidabile, forse imbattibile. Invece niente. Il fumantino Antonio ha già la mano sul pomello della porta: tra un po’ la spalanca, poi magari la sbatte. Non sarebbe la prima volta".

(Repubblica)

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