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Crosetti: “Ogni dettaglio per Conte è un’ossessione. Bacia Ranocchia e sbuca un principe”

Andrea Della Sala

L'analisi del giornalista su Repubblica del metodo Conte e della presa sui giocatori del tecnico

Il marchio di Antonio Conte è chiaro e netto e si vede già dopo la prima uscita ufficiale dell'Inter. Il tecnico sa entrare nella testa dei calciatori, sa farsi dare il massimo e il risultato è quasi sempre vincente. Ecco l'analisi di Maurizio Crosetti su Repubblica:

"Prendete Antonio Candreva, un valido ma un po’ appassito trentaduenne interista che pareva aver dato tutto quello che aveva da dare. Con Spalletti non segnava più un gol neanche a morire, era quasi il ricordo del sé stesso laziale. Invece arriva Conte e lui si mette a sgobbare come un apprendista, si tira a lucido, perde qualche chilo ed eccolo fresco come una rosa alla prima di campionato: e segna pure un formidabile gol.

Antonio Conte sa plagiare, sa entrare nella mente e nel cuore dei giocatori, li fa sentire più grandi di quello che sono, cioè grandi come vorrebbero essere: è questo il senso di una possibilità, è questo il potere. Il vero potere è poter essere. Antonio bacia Ranocchia e sbuca un principe. Lo aveva già a Bari, lo costruì con perizia e anche adesso che questo bravo stopper gioca un po’ per caso non è un caso che possa essere importante.

Il suo modo di lavorare è specialissimo. Non fermatevi alla scorza, alla grinta. Lo studio vero è il gioco e tutto quello che occorre per costruirlo, le infinite ore in sala-video con i calciatori. Non c’è dettaglio che per quest’uomo non diventi ossessione. Il campione azzurro che darebbe un rene per lui sostiene che la sua stessa presenza valga almeno 10 punti in più a campionato, ed è la ragione per cui gli juventini temono il nuovo allenatore interista e non gli perdonano di essersi infilato proprio quella maglia, tra tutte quelle che c’erano al mondo. La maglia nemica. Si può odiare amando moltissimo".