Maurizio Crosetti, giornalista di Repubblica, ha recentemente scritto della corsa scudetto e del ruolo della Juventus che da anni in serie A non fa che vincere: "Alla fine il Napoli si scansa da se stesso e la Juve si tiene stretta lo scudetto grazie alla Fiorentina e al figlio di un interista. Un destino insieme delirante e logico, perché la Juve è da sempre la più forte anche per come si nutre di antagonismo, per come distilla l'odio e lo trasforma in nettare. Ben più degli arbitri il segreto della Juve è la Juve con il suo senso estremo di tutto". La Juve, secondo Crosetti, non rappresenterebbe il Male: "La Juventus, si dice in piemontese, è una "bestia grama", una creatura solo in apparenza del Male: è invece una macchina mostruosa che si alimenta di cattiveria non solo agonistica, ma che sa rinascere da ogni sua piccola morte apparente. Stava per farlo persino al Bernabeu, contro un avversario molto più forte di lei ma meno "gramo". La Juve, soprattutto, ha i giocatori: ne ha molti più del Napoli". Bianconeri avvantaggiati dagli arbitri? Assolutamente no: "Così il Napoli si ferma ad un passo dal sogno, come quasi sempre a questo mondo: altrimenti non sarebbero sogni ma realtà. Ovvero il territorio dove governa l'antipatica, formidabile, insopportabile, orgogliosa razza padrona di Torino, quella che da cent'anni avvita bulloni, attività non molto poetica ma piuttosto redditizia. Mezza Italia la odia, invece dovrebbe imitarla anche nello sporcarsi le mani, nel saper soffrire. Non è rubare, è ferocia. Una vocazione".
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Crosetti: “Juve bestia grama: non è rubare, ma ferocia” Invece il Real? “Potenze occulte”
Il giornalista di Repubblica glissa sugli errori arbitrali in favore della Juventus, ma sottolinea con forza quelli che avrebbero avvantaggiato il Real Madri in CL
Eppure a volte nel calcio è necessario parlare anche di arbitri, di errori e di Var. Per esempio quando i sparla del Real Madrid. Questa la parte iniziale dell'analisi di Crosetti del percorso in Champions League della squadra allenata da Zidane: "Se il VAR esistesse anche in Champions, forse adesso il Real non sarebbe in finale, la sedicesima della sua incredibile storia. Forse, non sarebbe neppure arrivato in semifinale. Invece va dritto a Kiev dopo un enorme rigore a favore del Bayern non visto dall'arbitro per una manata di Marcelo al pallone, e ce n'era pure un altro (Sergio Ramos su Lewandowski). Tenendo conto che la semifinale dell'anno scorso venne scippata dal Real al Bayern ancora al Bernabeu, con due gol irregolari e un'espulsione di Vidal inesistente, e tralasciando l'ultimo minuto di Real-Juve, ecco che qui si va oltre il sospetto, qualche passo più in là dell'indiscutibile forza dei blancos. Come se potenze occulte, in fondo visibilissime, spianassero sempre la strada". Come si cambia dall'Italia all'Europa: vocazione vs potenze occulte...
(Repubblica)
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