- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
ultimora
Getty Images
Doppio ex della sfida Bologna-Inter.La Gazzetta dello Sport ha intervistato Julio Cruz. L'ex attaccante ha parlato dei suoi ricordi e dell'attualità nerazzurra. «A Bologna stavo da dio. Quando l'Inter mi ha chiamato ci ho pensato, perché se lì stavo bene, volevo comunque crescere. Fece la differenza Cuper, ma poi venne mandato via. E al Bologna c'era Guidolin che venne a dirmi che se io fossi andato via sarebbe andato via pure lui. È andato via per davvero. Il mio passaggio all’Inter fece scoppiare un gran casino», ha raccontato.
Ha anche parlato di Mancini: «Sta facendo un ottimo lavoro con la Nazionale italiana, come quello che fece all'Inter. Mi ricordo una sua frase: "All'Inter ci sono troppi capetti e pochi lavoratori. Io voglio più lavoratori e meno capetti". Quella squadra è stata propedeutica rispetto all'Inter del Triplete».
Su Conte ha detto: «Non conosco bene Antonio, ma penso che anche lui preferisca avere nel suo spogliatoio dei lavoratori. Pure Mihajlovic è un leone come lui, sembra che vorrebbero entrare in campo se potessero».
L'ex attaccante nerazzurro ha avvisato l'ambiente nerazzurro: «Non è ancora fatta per lo scudetto. Ma l'Inter ora vince le partite che servono e dipende da lei. Lukaku? Non pensavo fosse così forte mentre in tempi non sospetti ho detto che Lautaro andava aspettato: sta dimostrando quanto vale. Potrebbe essere decisivo con il Bologna mentre dall'altra parte dico che potrebbe essere decisivo il gruppo squadra perché la formazione di Conte si affronta con compattezza».
Suo figlio Juan Manuel si sta mettendo in mostra nel Banfield. E Cruz non si nasconde: «Ho parlato di lui con l'Inter e la Fiorentina. Mi hanno chiesto. Io sogno di tornare a lavorare in Italia prima o poi. Magari con mio figlio in Serie A».
© RIPRODUZIONE RISERVATA