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"Ci troviamo di fronte ad una situazione in continua evoluzione. È giusto sistemare il protocollo perché ciò che accadeva un mese fa, è diverso da ciò che accade oggi. Le società hanno una situazione sanitaria sotto controllo, pertanto non è necessario un intervento del Governo, ma da parte dei responsabili della Lega e della FIGC. Parliamo di norme burocratiche, non più di sanità. Ci deve essere una modifica del decreto del 16 maggio, fa legge, non possiamo far finta che non esista. È compito dei nostri politici mettere all'attenzione velocemente entro il 18, altrimenti diventa un disastro con la ripresa". Lo ha dichiarato a ‘Punto Nuovo Sport Show’, Gianni Mazzoni, membro della commissione sport del Cts: “Il protocollo è così stringente che per come si manifesta il coronavirus è assolutamente garante della sicurezza per tutta una società. Molto più stringente di quello vigente in Spagna, Germania. C'è bisogno di un intervento veloce di Spadafora. Per quanto riguarda le porte aperte, bisogna fare una riflessione. Un conto è parlare di Napoli, Roma, Palermo, un altro è parlare di Parma, Bergamo, Milano o Torino".
Le condizioni per concludere il campionato: "Se ci sono le condizioni tali da poter concludere il campionato? Un discorso vale sicuramente per la Serie A: ad oggi, per com'è la pandemia, si porterà a termine a patto che verrà modificato il decreto. Mettere in quarantena l'intera squadra, è un problema. Fatto salvo che venga approvato il decreto “soft” la stagione andrà a termine".
Campionati inferiori: "Il discorso cambia per Serie B e Serie C. La Lega Pro è un tasto dolente, 6 società hanno rinunciato ai playoff, una cosa sportivamente drammatica. Società che potrebbero aspirare a categorie superiori, ci dicono che non ce la fanno a queste condizioni. Abbiamo avuto una grande opportunità: la ristrutturazione dei settori sanitari delle società, di attribuire un'importanza più qualificata; ristrutturare i campionati inferiori: B e C. I medici della Lega Pro si sono dimessi in blocco contestando il protocollo. La FIGC deve avere la capacità di ristrutturare i campionati. Il Calcio è una grossa macchina che produce tanto fatturato, ma bisogna mettere le società nelle condizioni di poter giocare. Se vogliamo andare tutti avanti, bisogna sedersi e trovare soluzioni. In Germania hanno fatto e vanno bene, in Francia hanno fatto peggio di noi. Noi abbiamo i mezzi per poter dare la possibilità al Calcio di svolgere l'attività in sicurezza".
(La Presse)
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