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Intervenuto sulle colonne del Corriere dello Sport, Italo Cucci ha risposto così ad una testimonianza scritta di un tifoso della Juventus circa l'addio di Antonio Conte, indicato dal tifoso stesso come traditore:
"Antonio Conte ha scelto in libertà il suo futuro, lasciandosi alle spalle non la Juventus ma il Chelsea e la Nazionale che hanno evidenziato il suo valore. Non è forse vero che la prima responsabilità di un addio è della società, esattamente come l’esonero di Allegri, un altro vincente scomodo per chi vuole primeggiare senza concorrenti? E non è vero che la polemica con l’Inter poteva già essere sepolta se non fosse venuta quella pressante richiesta juventina di togliere lo “scudetto di cartone” all’Inter respinta dagli organi di giustizia? Uscite dal seminato Juve e Inter grazie all’illuminata prosa dei loro ultrà, spero che le due gloriose squadre torneranno a darsi battaglia sul campo. Noi, osservatori indipendenti o tifosi di altre squadre, ne abbiamo le palle piene. Se volete “rognare” ancora, datevi appuntamento all’alba dietro il convento delle Carmelitane Scalze".
MOURINHO- "Beh, non so se verrà [Sarri, ndr]. Ma mi creda, trattando di “traditori” io avrei ingaggiato Mourinho, quello che ho chiamato lo Special One Betrayer, il Grande Unico Traditore possibile: anche se l’ultima volta, in Champions, allo Stadium, “ha fatto l’orecchio” per sentir meglio “il rumore del nemico”, fossero pur pernacchie. Se vuoi dare l’assalto alla Champions, cara Juve, devi armarti a dovere, con un Campione, un esperto di vittorie, non un novizio, salvo tu non voglia uno yesman: ma l’ha detto, Andrea Agnelli, i sissignore non li ama. Chi, meglio di Don José da Setubal, può dare l’assalto all’Europa, lui che non dice “vincere è l’unica cosa che conta” ma lo fa davvero, magari mettendo un pullman davanti alla porta? Lui, il Catenacciaro di classe. Ricordate una cosa, juventini: quando l’Inter volle tornare a vincere prese Trapattoni, il più juventino dei tecnici. Vinse, alla grande. Poi Giovanni, preso il gatto, dovette tornare a casa, a Torino, e la Juve pagò pegno, per riaverlo, dando all’Inter Dino Baggio. E perché rivollero il Trap? Per rimettere a posto le cose dopo l’azzardo di Maifredi, il maestro di Bel Gioco. Il Sarri di quel tempo...".
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