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Alberto Grassi, giovane calciatore della Primavera dell'Atalanta, squalificato lo scorso 11 marzo per 10 giornate, dopo aver dato del "vu' cumprà" ad un avversario del Verona, ha deciso di rimediare al brutto gesto impegnandosi nel sociale con i suoi coetani meno fortunati di lui. Colmo di rammarico per il gesto commesso, il giovane centrocampista della Dea e della Nazionale Under19, si è rimboccato le maniche per aiutare don Fausto Resmini, presidente del Patronato San Vincenzo di Bergamo, nella sua missione per i ragazzi poveri della città. "Alberto non aveva alcun intento razzista, ma ha sbagliato. Ora assistere i coetanei meno fortunati lo farà riflettere e gli permetterà di rendersi utile al prossimo", spiega Mino Favini, responsabile del settore giovanile orobico. Una pratica già usata dall'Atalanta la stagione scorsa, quando due Allievi furono beccati in un video considerato «non idoneo» dal club e furono inviati da don Resmini ad espiare le proprie colpe.
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